Il rialzo del T-bond che testa il livello 2,6% anche sulla scia della notizia di una riduzione o congelamento degli acquisti di titoli americani da parte di Pechino innervosisce i mercati. Wall Street apre in ribasso e resta in territorio negativo anche se solo di pochi decimi.
Le piazze Europee chiudono tendenzialmente in rosso con l’eccezione di Londra e Milano, quest’ultima sostenuta dall’elevata percentuale di titoli finanziari, tra i pochi che potrebbero beneficiare di una dinamica dei tassi al rialzo.
Il prezzo del greggio si riporta nel pomeriggio sotto i 63,5 dollari dopo essersi spinto nella fascia più vicina ai 64 per la prima volta da anni. L’euro si rafforza fino a 1,20 sempre per effetto dell’annuncio di Pechino, ma poi inverte direzione e si assesta su 1,1970, più in alto comunque a dove aveva scambiato in mattinata.
Nel settore dell’Impiantistica che chiude la giornata con un +0,7% pari, in termini relativi, al Ftse Mib e meglio dell’Eurostoxx Prodotti e Servizi Industriali (-0,3%), si distingue anche oggi il continuo recupero del gruppo Astaldi la cui azione guadagna in chiusura il 2,6%, dopo aver sfiorato rialzi vicini al 9% nel corso della giornata.
In rosso, invece, Trevi che perde l’1,4% e Prysmian, in ribasso di otto decimi.
Fincantieri dopo aver ritentato la conquista di quota 1,53 ripiega e chiude a 1,50 (+2%). Reagisce bene Leonardo (+0,8%) alla riduzione del target price da parte di Ubs, mentre sale sul podio della sessione Danieli in rialzo del 4% dopo aver annunciato una nuova commessa del valore di 50 milioni di dollari negli Stati Uniti e possibili sviluppi postivi del business in Medioriente.