Giornata da dimenticare per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-1,9%) che è tornato sotto la soglia dei 29mila punti. La performance giornaliera del paniere dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari è stata ancora una volta inferiore a quella del principale indice del listino milanese, cioè del Ftse Mib (+0,7%), e questa volta anche dello Stoxx Europe 600 Utilities (-1,4%).
La seduta di ieri sul listino milanese è stata pesantemente influenzata dall’andamento del mercato dei tassi, le cui attese di rialzo, hanno alimentato le vendite sul mercato dei governativi europei. Il rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato, poi in parte rientrato, ha favorito una rotazione settoriale all’interno dell’azionario italiano: fuori dalle utility e dentro sulle azioni del comparto bancario che nella seconda metà di dicembre erano state penalizzate.
Da segnalare che all’interno del Ftse Italia Servizi Pubblici, tutte le Big e Mid Cap hanno concluso la giornata borsistica di ieri con una variazione giornaliera negativa delle quotazioni.
Tra le società a maggiore capitalizzazione, cioè le Big Cap, Terna (-1,4%) ha mostrato una forza relativa superiore a quella degli altri titoli, mentre A2A (-2,8%) è stato il più penalizzato.
Nel segmento delle Mid Cap, da segnalare che Erg (-2,3%) ha comunicato che ieri ha perfezionato il closing con il gruppo Api per la cessione del proprio 51% delle azioni di TotalErg, società attiva nella distribuzione di prodotti petroliferi e nella raffinazione, nonché il closing con Total Marketing Services per la vendita della propria quota (pari al 51%) nella società Total Italia, proprietaria del ramo d’azienda relativo al settore dei lubrificanti precedentemente di TotalErg. L’operazione si è conclusa, in linea con quanto comunicato lo scorso 3 novembre, a seguito dell’approvazione da parte dell’Antitrust competente e al completamento della scissione del suddetto ramo di azienda di TotalErg a favore di Total Italia.
Seduta all’insegna della lettera anche per Hera (-3%) che oggi ha presentato il nuovo piano industriale relativo al periodo 2017-2021. Un piano che ha indicato al termine del quadriennio sotto osservazione dei target di conto economico superiori a quelli del Consensus, con un Ebitda al 2021 visto a 1,135 miliardi di euro, cioè superiore del 10,5% rispetto alla media delle previsioni degli analisti. Indicazione positive anche per la politica di remunerazione degli azionisti: dividendo unitario previsto in crescita a 0,105 euro nel 2020 rispetto a un Consensus di circa 0,10 euro. Da un punto di vista strettamente industriale sono state confermate le 5 priorità strategiche: crescita (mix bilanciato di espansione organica e acquisizioni), efficienza, eccellenza, con sempre maggiore focus su innovazione e agilità.
Nell’ambito delle Small Cap, sono tornati gli acquisti su Falck Renewables (+6,3%), dopo ben cinque sedute consecutive concluse con una variazione giornaliera negativa delle quotazioni.