ll Ftse Italia Banche termina con un guadagno dell’1,1% e in linea dell’analogo europeo (+0,7%), portandosi dietro anche al Ftse Mib (+0,6%).
Il settore creditizio conferma il trend positivo di inizio anno, grazie anche alle attese di un rialzo dei tassi di interesse in scia alle aspettative di ripresa dell’inflazione. I verbali della riunione di dicembre della Bce, pubblicati ieri, hanno sottolineato che “Il linguaggio relativo ai vari aspetti della politica monetaria e alla forward guidance potrebbe essere aggiustato nei primi mesi dell’anno prossimo. L’importanza relativa della forward guidance sui tassi andrà crescendo man mano che l’inflazione riprenderà un sentiero sostenibile di ripresa”.
Ben intonate tutte le banche del listino principali, con rialzi compresi tra lo 0,5% e il 2%, incluse Intesa che sta valutando opzioni strategiche sulla piattaforma di servicing e la vendita di un pacchetto di npl (per cui è in corso un dialogo con il gruppo scandinavo Intrium Justitia), e Unicredit, nel giorno in cui ha emesso il primo bond cuscinetto in Italia per un ammontare di 1,5 miliardi, raccogliendo grande interesse tra gli investitori. Unica eccezione Mediobanca (flat), dopo che Pirelli ha ceduta l’intera partecipazione dell’1,78% nel capitale della banca.
Su Mps (-1%) scattano le prese di beneficio dopo il rialzo di mercoledì, nel giorno in cui la banca senese è tornata sul mercato con un bond Tier2 da 750 milioni, con ordini per quasi il triplo.
Nel Mid Cap consolidano il progresso della seduta precedente Popolare Sondrio (+0,5%) e, in misura maggiore, Credem (+3,1%). Le due banche sono percepite tra le più solide del panorama bancario italiano.
Tra le Small Cap Carige termina sulla parità, in attesa che il cda si riunisca la prossima settimana per fare il punto della situazione dopo la conclusione dell’aumento di capitale da 560 milioni.
Risale Creval (+0,7%), con gli investitori che restano in attesa di conoscere le condizioni dell’aumento di capitale da 700 milioni che sarà avviato nel primo trimestre 2018.