Banche – Ottava boom (+7,1%), exploit di Banco Bpm (+10,8%) e delle Big Cap

ll Ftse Italia Banche termina la settimana con un balzo del 7,1% e sovra-performando di circa tre punti percentuali l’analogo europeo (+4,3%), trainando anche il Ftse Mib (+2,9%).

Il settore creditizio conferma il trend positivo di inizio anno, grazie anche alle attese di un rialzo dei tassi di interesse in scia alle aspettative di ripresa dell’inflazione. I verbali della riunione di dicembre della Bce, pubblicati ieri, hanno sottolineato che “Il linguaggio relativo ai vari aspetti della politica monetaria e alla forward guidance potrebbe essere aggiustato nei primi mesi dell’anno prossimo. L’importanza relativa della forward guidance sui tassi andrà crescendo man mano che l’inflazione riprenderà un sentiero sostenibile di ripresa”.

Nel listino principale significativo scatto di Banco Bpm (+10,8%), supportata anche dalla conferma del giudizio ‘buy’ da parte di Société Generale con target price di 4,3 euro.

Forti acquisti anche su Intesa Sanpaolo (+7,5%) in attesa della ormai imminente presentazione del nuovo piano strategico, con la banca che sta valutando opzioni strategiche sulla piattaforma di servicing e la vendita di un pacchetto di npl (per cui è in corso un dialogo con il gruppo scandinavo Intrium Justitia), e Unicredit (+7,5%) che ha collocato con successo il primo bond cuscinetto in Italia per un ammontare di 1,5 miliardi e su cui Moody’s ha migliorato l’outlook da stabile a positivo.

Molto bene anche Bper (+7,2%) e Ubi (+5,8%), su cui Société Generale ha confermato l’indicazione d’acquisto con target price rispettivamente a 6,2 euro e 5,3 euro.

Più arretrata Mediobanca (+2,7%), di cui Pirelli ha ceduta l’intera partecipazione dell’1,78% del capitale.

In luce Mps (+3,3%) dopo che l’ex fondo Atlante 2, ha perfezionato l’acquisto del 95% della tranche mezzanina relativa alla cartolarizzazione dei circa 25 miliardi di sofferenze in seno all’istituto senese. Inoltre, la banca toscana ha collocato con esito positivo un bond Tier2 da 750 milioni, riscontrando un forte degli investitori.

Nel Mid Cap in forte evidenza sia Popolare Sondrio (+4,1%) i cui vertici hanno confermato che la banca si avvia a chiudere un buon 2017 con una qualità del credito in significativo miglioramento e, soprattutto, Credem (+8,1%), percepito tra gli istituti più solidi del panorama bancario italiano.

Tra le Small Cap in luce Banca Sistema (+4,2%), i cui coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2017 sono già nettamente superiori ai requisiti minimi fissati da Bankitalia per il 2018.

Ok Carige (+1,2%), con il cda si riunirà in settimana per fare il punto della situazione dopo la conclusione dell’aumento di capitale da 560 milioni che ha dato un nuovo assetto all’azionariato.

Denaro su Banco Desio (+2,6%), con il board che lo scorso venerdì ha approvato il piano industriale 2018/20, che ha tra i principali obiettivi un Npe ratio inferiore al 10% e un Roe dell’8 per cento.

Tonfo per Creval (-7,4%), con il mercato che resta in attesa di conoscere le condizioni dell’aumento di capitale da 700 milioni che sarà avviato nel primo trimestre 2018, nella settimana in ci è partito il raggruppamento delle azioni nel rapporto di 1 a 10.