Poco prima delle 15:30 il Ftse Mib, trainato da Azimut (+12,6%), avanza dello 0,5% e spicca tra i listini del Vecchio Continente mentre l’euro scambia sui massimi di oltre tre anni in prossimità di quota 1,23 dollari. Gli altri indici mostrano un andamento incerto, complice anche la chiusura per festività di Wall Street nel Martin Luther King Day. Il Dax di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac 40 di Parigi e il Ftse 100 di Londra flettono dello 0,1% e l’Ibex 35 di Madrid è lievemente sopra la parità (+0,2%).
Nessuno spunto di rilievo dall’agenda macroeconomica odierna, in attesa dei dati di questa settimana sul Pil cinese del quarto trimestre, sulla produzione industriale statunitense e sull’inflazione in Europa. Il focus degli investitori resterà comunque sui conti delle società americane, dopo i primi risultati di venerdì che hanno portato gli indici a stelle e strisce a stampare nuovi record storici.
Sul Forex l’euro raggiunge quota 1,228 dollari, supportato dalle prospettive di una riduzione degli stimoli monetari da parte della Bce e dall’ottimismo per la formazione di un governo di coalizione in Germania. Il biglietto verde cede terreno anche rispetto allo yen, scendendo a 110,6 nei confronti della valuta nipponica.
La debolezza della moneta americana continua a favorire l’oro, balzato a 1.342 dollari l’oncia. Poco mosso il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 64,3 e 69,7 dollari al barile, mentre l’invito dell’Iraq a proseguire i tagli alla produzione viene bilanciato dall’aumento degli impianti di trivellazione in nord America.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,99%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 141 punti base.
A Piazza Affar vola AZIMUT (+12,6%) dopo i conti anticipati e l’annuncio sul dividendo. Per il 2017 si attende un utile netto compreso tra 215 e 225 milioni, il secondo miglior risultato netto consolidato della storia del gruppo, che permetterà al cda di proporre un dividendo di 2 euro per azione. Confermato l’obiettivo di raggiungere i 300 milioni di utile netto consolidato entro il 2019.
Ben intonate le azioni SAIPEM (+2,2%) e FCA (+2,5%), in attesa della conferenza stampa dell’Ad Marchionne al salone dell’Auto di Detroit. Intanto Equita ha alzato il target price sulla casa automobilistica a 18,2 euro, includendo i benefici della riforma fiscale sull’utile netto nel 2018/19.
In frazionale rialzo le banche, in recupero rispetto alla mattinata. Scattano le prese di beneficio su CNH (-1,4%) dopo i massimi toccati nelle ultime sedute. Sottotono BUZZI (-1,4%), deboli MEDIASET (-0,7%) e TELECOM ITALIA (-0,5%), mentre sul fronte della joint venture Tim-Canal+ si prospetta una struttura con Telecom al 60% e il restante 40% diviso equamente tra Mediaset e Vivendi.