Apertura all’insegna del rialzo in borsa per i titoli Azimut, all’indomani delle anticipazioni sull’utile netto atteso per il 2017 e della proposta di dividendo a 2 euro che hanno fatto salire le azioni del 12,8 per cento. Questa mattina alle 9:30 i titoli della società di asset management sono partiti nuovamente con sprint, evidenziando un rialzo del 3,3% a 19,45 euro, per poi rimanere in terreno positivo (+1,2% a 19,03 euro alle 10:15).
All’indomani degli annunci dei risultati e delle strategie, meglio spiegati dal management in una conference call con gli investitori, i vari uffici studi si sono messi a rielaborare i numeri uscendo in molti casi con stime riaggiornate al rialzo e giudizi positivi sul titolo. Attualmente, secondo i dati riportati da Bloomberg, il target price medio degli analisti è pari a 18,41 euro, un valore già superato dal prezzo di Borsa. Le note uscite oggi, invece, esprimono valutazioni superiori. Kepler Cheuvreux e Main First, pur rimanendo ‘neutral’, pongono un target price di 20 euro, mentre Equita ha alzato la valutazione a 19,7 euro e Akros ha portato il proprio giudizio ad ‘accumulate’, alzando il prezzo obiettivo da 18,3 euro a 22 euro.
A piacere sono state tutte le indicazioni fornite dal management. In primo luogo quelle che riguardano l’andamento del business, con l’annuncio di un utile netto atteso per il 2017 compreso tra i 215/225 milioni e quindi superiore rispetto alle aspettative del mercato pari a circa 205 milioni. Un risultato reso possibile da un profondo lavoro di revisione dei costi che è stato portato a termine durante il 2017, invertendo la tendenza evidenziata nel 2016. Business che appare solido anche per i dati sulla raccolta che, con il record di 6,8 miliardi di flussi netti positivi, mostra uno stato di buona salute.
Molto apprezzato è stato poi l’annuncio della proposta di un dividendo pari a 2 euro per azione, con un trend crescente rispetto al passato in cui erano stati pagati 1,5 euro nel 2016 e 1 euro nel 2015. Tale dividendo sarà corrisposto per la metà cash e per l’altra quota in azioni, utilizzando i titoli in portafoglio. Attualmente Azimut possiede circa il 10% di azioni proprie, cifra che potrebbe essere dimezzata con il pagamento della cedola (la proporzione esatta dipenderà dalla delibera del cda e dalle quotazioni dei titoli in quel momento).
Infine anche la decisione da parte di Timone, la fiduciaria che riunisce management, consulenti finanziari, gestori e dipendenti del gruppo, di porre allo studio l’incremento della propria partecipazione a oggi pari al 15% di un altro 10%, contribuisce a rafforzare il clima di fiducia sul titolo.