Enav – Nel 2017 il traffico nei cieli italiani accelera al +4%

Dalla lettura dei dati di Eurocontrol, organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo, emerge che a dicembre le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una crescita del 4,4% su base annua.

Si conferma quindi la forte ripresa del traffico iniziata lo scorso aprile e proseguita anche nei mesi estivi, dopo un debole inizio anno. Nell’intero 2017 i volumi di traffico sono aumentati del 4% rispetto all’anno precedente, segnando un’accelerazione del trend dopo il +1,6% registrato nel 2016.

Il positivo andamento del traffico di rotta, e in particolare di sorvolo (velivoli che attraversano lo spazio aereo nazionale senza atterrare o decollare su aeroporti italiani), è attribuibile anche all’implementazione di progetti innovativi realizzati da Enav, tra cui il Free Route, grazie al quale le compagnie aeree possono risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2 pianificando la traiettoria e garantendosi percorsi più brevi. Più in generale, anche la ripresa economica ha dato il suo contributo positivo a tutto il settore aeronautico.

L’unico fattore in parte limitante è la restrizione dello spazio aereo libico, che impatta negativamente sui collegamenti tra Europa e Africa, comportando il venir meno di quelle tratte che prima attraversavano lo spazio aereo italiano. A tutto ciò si aggiunge anche la situazione di riassetto di Alitalia.

Si ricorda che il traffico di rotta rappresenta circa il 75% del fatturato di Enav ed è calcolato in termini di unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo e, nel caso del traffico di rotta, contempla anche la distanza percorsa dall’aeromobile.

Inoltre, per Enav le tariffe si basano su due parametri previsionali, i costi e il traffico, che consentono di mantenere il sistema regolato grazie a uno schema normativo che ripartisce con estrema precisione il rischio tra Enav e le aviolinee, riducendo al minimo l’esposizione al rischio traffico. Gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni di traffico vengono infatti bilanciati alla fine di ogni anno con meccanismi di aggiustamento, le cosiddette “balances”, sulle tariffe degli anni successivi.