Prevalenza di segni positivi, intorno alle 15:50, per le Borse del Vecchio Continente, fra cui si distingue Francoforte con il Dax in rialzo dello 0,9 per cento. Modesti guadagni anche per il Ftse Mib di Milano (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), debole il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano i listini americani hanno avviato le contrattazioni in netto progresso, con il Dow Jones (+1%) oltre 26 mila punti, pronti a stabilire nuovi record dopo la chiusura di ieri per festività mentre la stagione delle trimestrali entra nel vivo.
Sul Forex il dollaro recupera terreno sulle principali valute dopo quattro giorni consecutivi in ribasso. Il cambio con l’euro scende in area 1,22, con la moneta unica indebolita dai rumors secondo cui è improbabile che la Bce abbandoni l’impegno ad acquistare obbligazioni già nella riunione di settimana prossima. Pesano anche le difficoltà nella creazione di un governo di coalizione in Germania.
Lo yen rallenta dopo cinque sedute di guadagni (USD/JPY 110,8) dopo gli ammonimenti del ministro delle finanze giapponese sui movimenti troppo repentini nel mercato delle valute. Arretra pure la sterlina (GBP/USD a 1,376) dopo la lieve frenata dell’inflazione a dicembre, la prima negli ultimi sei mesi.
Le indiscrezioni sulla Bce sostengono anche i titoli di Stato europei, sia per i Paesi core sia per quelli periferici. Il rendimento del Bund decennale cala allo 0,55%, quello del Btp all’1,92% e il differenziale tra i due si riduce a 137 punti base.
Tra le commodities l’oro arretra a 1.333 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio si attestano in area 64 dollari (Wti consegna marzo) e 69,5 dollari (Brent scadenza febbraio), in attesa dei dati sulle scorte Usa in uscita domani.
A Piazza Affari sono ben intonate le utilities, grazie al calo dei rendimenti governativi, con acquisti in particolare su A2A (+2,7%), ENEL (+1,7%), ITALGAS (+1%) e TERNA (+1%). Contrastate le banche, in evidena ATLANTIA (+2,4%) mentre scattano le prese di profitto su FCA (-2,5%) all’indomani della conferenza stampa dell’Ad Sergio Marchionne che ha raffreddato le speculazioni su possibili operazioni di M&A.