Mercati – Wall Street rallenta e Milano scivola nel finale (-0,2%), realizzi su Fca

Chiusura contrastata per le Borse europee, penalizzate nel finale dallo storno di Wall Street rispetto ai massimi toccati in apertura, quando il Dow Jones, il Nasdaq e lo S&P 500 hanno superato per la prima volta rispettivamente quota 26 mila, 7.300 e 2.800 punti.

A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,2% a 23.495 punti, non distante dal minimo intraday, dopo una seduta perlopiù in territorio positivo. Poco sopra la parità il Dax di Francoforte (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), invariato il Cac 40 di Parigi (+0,1%), debole il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Oltreoceano i listini americani scambiano ancora in marginale rialzo, con il focus degli investitori tornato sulle trimestrali delle società. Balzo del Vix (+10%), l’indice della volatilità che supera gli 11 punti per la prima volta nel 2018.

Sul Forex il dollaro recupera terreno sulle principali valute dopo quattro giorni consecutivi in ribasso. Il cambio con l’euro scende a 1,223, con la moneta unica indebolita dai rumors secondo cui è improbabile che la Bce abbandoni l’impegno ad acquistare obbligazioni già nella riunione di settimana prossima. Pesano anche le difficoltà nella creazione di un governo di coalizione in Germania.

Lo yen rallenta dopo cinque sedute di guadagni (USD/JPY 110,8) dopo gli ammonimenti del ministro delle finanze giapponese sui movimenti troppo repentini nel mercato delle valute. Arretra lievemente la sterlina (GBP/USD a 1,377) dopo la lieve frenata dell’inflazione a dicembre, la prima negli ultimi sei mesi.

Crollo generalizzato delle cripto valute, con Bitcoin, Ethereum e Ripple che collezionano perdite tra il 15 e il 25% rispetto al dollaro.

Le indiscrezioni sulla Bce sostengono anche i titoli di Stato europei, anche se il ribasso dei tassi si affievolisce nel finale. Il rendimento del Bund decennale si attesta allo 0,56%, quello del Btp torna all’1,96% e il differenziale tra i due resta in area 140 punti base. Poco mosso il T-Bond decennale statunitense (2,54%) mentre il rendimento del governativo biennale risale al 2,01 per cento, appiattendo la curva.

Tra le commodities l’oro arretra a 1.334 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio si attestano in area 64 dollari (Wti consegna marzo) e 69,5 dollari (Brent scadenza febbraio), in attesa dei dati sulle scorte Usa in uscita domani.

A Piazza Affari svetta ATLANTIA (+2,8%), seguita dalle utilities A2A (+1,4%), ENEL (+1,3%) e ITALGAS (+1,2%). Tra le banche chiudono sottotono UNICREDIT (-2%) e BPER (-1,7%) mentre gli altri istituti terminano poco mossi.

Realizzi su FCA (-4,15%) all’indomani della conferenza stampa dell’Ad Sergio Marchionne che ha raffreddato le speculazioni su possibili operazioni di M&A.