Seduta incerta fin qui per le Borse europee, in scia alla debolezza di stamani sulle Piazze asiatiche e al pullback dei listini americani di ieri. Intorno a mezzogiorno a Milano il Ftse Mib scambia sulla parità (+0,1%), tenuto a galla soprattutto dalle utilities e da Leonardo. In lieve calo il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%).
Sul fronte macro i dati sull’inflazione dell’Eurozona di dicembre hanno confermato la lieve flessione emersa dalla stima preliminare, con l’indice dei prezzi al consumo in aumento su base annua dell’1,4% (1,5% a novembre) mentre la crescita dell’indice core è rimasta invariata allo 0,9 per cento. Dati che verranno tenuti in considerazione dalla Bce per la riunione di giovedì prossimo, in cui è improbabile che venga meno l’impegno a comprare titoli, nonostante il pressing di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, affinché l’Eurotower ponga fine entro l’anno agli acquisti.
Dichiarazioni che avevano contribuito spingere l’euro a quota 1,23 dollari, mentre al momento il cambio tra moneta unica e biglietto verde è tornato in area 1,224. Dollaro/yen in lieve risalita a quota 110,7, mentre prosegue il selloff sulle cripto valute.
Tra le materie prime il petrolio scambia in frazionale ribasso, con Wti e Brent rispettivamente a 63,4 e 68,7 dollari al barile, in attesa dei dati Api di stasera e di quelli Eia di domani che dovrebbero mostrare il nono calo settimanale delle scorte americane. Stabile l’oro a 1.338 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano viaggia in controtendenza rispetto agli altri governativi europei e sale all’1,99%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 144 punti base, in aumento di 5 bp.
A Piazza Affari avanza LEONARDO (+2,5%) dopo la promozione da parte di Societe Generale da ‘hold’ a ‘buy’ con target price a 14 euro. Ben intonate le utilities, con acquisti su TERNA (+1,1%), A2A (+1,1%), ITALGAS (+1%) e SNAM (+0,8%).
Invariata TELECOM ITALIA, che ha riavviato i negoziai con Canal+ per la joint venture sui contenuti. In ordine sparso i bancari, con UNICREDIT a +0,7% e INTESA a +0,1% mentre UBI e BPM cedono l’1,5% e scivolano in fondo al listino, insieme a RECORDATI (-1,5%), penalizzata dal downgrade di Credit Suisse da ‘neutral’ a ‘underperform’.