ll Ftse Italia Banche chiude con una leggera crescita dello 0,5% e in direzione opposta all’analogo europeo (-0,5%), supportando anche il Ftse Mib (+0,1%).
Il comparto, dunque, torna a salire dopo la pausa riflessiva di martedì. Ieri c’è stato l’incontro tra la responsabile della vigilanza Danièle Nouy, responsabile della vigilanza bancaria della Bce, gli esponenti dei 15 maggiori istituti di credito tricolore e quelli di Bankitalia. Il meeting è stata anche l’occasione per gli esponenti delle banche tricolore per ribadire i miglioramenti effettuati sul fronte delle sofferenze, oltreché per parlare dell’Addendum proposto da Francoforte e sulle altre tematiche della normativa bancaria.
Nel listino principale si manifestano le prese di profitto su quasi tutti i titoli, con l’eccezione di Unicredit (+1%), in recupero dopo il rosso di martedì con il responsabile della divisione Paesi Cee, Carlo Vivaldi, ha sottolineato ancora una volta l’importanza di quest’area geografica nelle strategie del gruppo da cui è atteso un buon contributo anche per il 2018. In evidenza anche Intesa Sanpaolo (+0,5%) nel giorno in cui l’Ad Carlo Messina ha ribadito che la banca non intende effettuare acquisizioni o aggregazioni.
Moderato rialzo per Mps (+0,4%) che, nel frattempo, ha ricapitalizzato la propria banca online, Widiba, al centro di una strategia che vedrà significativi investimento per lo sviluppo digitale.
Nel Mid Cap scatta qualche realizzo sia su Popolare Sondrio (-1,3%) sia su Credem (-0,8%), dopo i progressi dei giorni precedenti.
Tra le Small Cap prosegue il trend positivo di Carige (+2,2%), il cui cda si starebbe concentrando sul portafoglio di unlikely to pay da 3,2 miliardi, per il quale si stanno valutando potenziali cessioni.
Altro pesante arretramento per Creval (-4,2%), con gli investitori che restano in attesa dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni previsto tra febbraio e marzo.