Dopo una partenza incerta i listini europei prendono la via del rialzo e intorno alle 12:00 evidenziano discreti guadagni. Il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,8%, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,9%) mentre il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid salgono di mezzo punto percentuale. Più arretrato il Ftse 100 di Londra a +0,2 per cento.
Sul Forex il dollaro si avvia a chiudere la sesta settimana consecutiva in calo, penalizzato anche dai timori per il possibile shutdown negli Stati Uniti. Il cambio con l’euro risale a quota 1,227 mentre il dollaro/yen resta sotto quota 111 a 110,7. Poco mossa la sterlina dopo i dati deludenti di dicembre sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito.
Resta sotto osservazione il mercato obbligazionario, con il Treasury decennale ancora oltre la soglia del 2,6%, dopo aver raggiunto i massimi dal 2014 a 2,64 per cento. In Europa il Btp resta in area 1,97%, separato da un differenziale di 138 punti base rispetto al Bund (0,58%).
Fra le materie prime le quotazioni del petrolio ritracciano dai massimi di tre anni, nonostante il calo delle scorte evidenziato ieri dai dati Eia, con Wti e Brent rispettivamente a 63,6 e 68,9 dollari al barile. A frenare l’oro nero sono sempre i timori per un incremento della produzione statunitense, alimentata anche dalle ultime dichiarazioni dell’ International Energy Agency. L’oro approfitta della debolezza del biglietto verde per riportarsi a quota 1.336 dollari l’oncia.
Per quanto riguarda il Ftse Mib, gli acquisti premiano ATLANTIA (+2,7%) che secondo la stampa tedesca sarebbe pronta ad aumentare l’offerta da 16 miliardi per Abertis non appena la Cnmv, la Consob spagnola, approverà l’offerta di Acs-Hochtief da 17 miliardi.
Ben intonate anche le azioni POSTE ITALIANE (+2,4%) dopo che l’Ad Matteo Del Fante ha illustrato gli obiettivi degli accordi sottoscritti a fine 2017 con Anima e Cdp. Denaro su RECORDATI (+2,4%), FERRAGAMO (+2,4%) e GENERALI (+1,8%), ancora positiva FCA (+1,4%) su cui Exane ha migliorato il giudizio da ‘underperform’ a ‘neutral’ e alzato il target price da 12,4 a 19,8 euro. Sottotono BUZZI (-1,1%) e SAIPEM (-0,9%), in fondo al listino principale.