Lo scorso mese la domanda di energia elettrica in Italia è stata pari a 26.938 GWh, in aumento dell’1,7% rispetto ai volumi registrati nel dicembre del 2016. A livello territoriale, la variazione tendenziale di dicembre 2017 è stata ovunque positiva: +1,7% al Nord, +1,5% al Centro e +1,8% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di dicembre 2017 ha registrato una variazione positiva rispetto al mese precedente (+0,5%).
L’andamento della richiesta d’elettricità ha beneficiato dell’effetto climatico dato che la temperatura media mensile è stato di un grado inferiore rispetto alla media di riferimento, mentre ha risentito negativamente dell’effetto calendario (due giorni lavorativi in meno). Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 65,1 €/MWh nel periodo in esame, in aumento del 15,3% rispetto a dicembre del 2016.
Considerando l’intero 2017, la domanda di energia elettrica è aumentata del 2% rispetto al corrispondente periodo del 2016. Valore che sale al +2,3% a parità di calendario.
Nel mese di dicembre 2017 i consumi di energia elettrica sono stati soddisfatti per l’87,4% con produzione nazionale e per il restante 12,6% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In particolare, l’output nazionale netto è diminuito del 6,1% rispetto a dicembre 2016. Sono aumentate le produzioni da fonte solare (+1% su base annua) e soprattutto eolica (+50,4% su base annua), mentre è decisamente diminuito l’output dalle centrali idroelettriche (-15,6% su base annua) e di quelle termoelettriche (-9,5% su base annua). Stazionaria la generazione geotermica (+0,2% su base annua).
La potenza massima richiesta a dicembre 2017 è stata di 54.045 MW, registrata il giorno martedì 19 alle ore 18, e risulta superiore dell’1,5% al valore registrato alla punta del corrispondente mese di dicembre 2016.
Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica relativi a dicembre del 2017 sono stati negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren esposti sia sulla generazione termoelettrica tradizionale sia sull’idroelettrico. I dati in esame sono molto positivi, invece, per realtà come Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate nella generazione da fonte eolica. Per questi gruppi è necessario sottolineare che oltre all’impatto positivo sul conto economico derivante dalla maggiore produzione, è necessario considerare il contribuito derivante dall’aumento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica.