ll Ftse Italia Banche archivia l’ottava con un progresso dello 0,5% e ‘battendo’ l’analogo europeo (-0,2%), supportando anche il Ftse Mib (+1,4%).
Il settore è stato trainato dalla buona performance di Intesa Sanpaolo e dalla tenuta di Unicredit. Alcuni titoli, invece, sono stati rallentati, oltre che dai rumor di stampa sui possibili target da raggiungere nel prossimo futuro in termini di npl ratio, anche dal nulla di fatto dell’incontro avvenuto a Roma tra la numero uno della Vigilanza europea, Danièle Nouy, e i vertici delle banche e delle istituzioni bancarie italiane, da cui è emerso, al di là di un dialogo definito costruttivo e utile dal comunicato emesso da Bankitalia, una sostanziale fermezza della Bce di fronte all’annoso problema della riduzione degli npl e all’adozione dell’Addendum. Tuttavia, dalla Commissione Europea è arrivato il riconoscimento dei notevoli sforzi effettuati dal sistema tricolore su questo fronte, con i crediti deteriorati che si sono ridotti di circa un quarto tra giugno 2016 e giugno 2017. Il tutto evidenziato dal primo rapporto redatto dallo stesso organismo europeo sulla tematica.
Come detto sopra, nel listino principale si mette in luce Intesa Sanpaolo (+2%) in quanto percepito tra gli istituti che hanno fatto i progressi più significativi nella riduzione dei crediti deteriorati. Si segnala che il Ceo Carlo Messina ha sottolineato che la banca non intende procedere ad acquisizioni o aggregazioni. Inoltre, l’istituto ha chiuso il periodo di offerta sui due bond senior emessi dalle ex banche venete, riacquistando titoli per un ammontare di 1,703 miliardi.
Bene Mediobanca (+1,9%), sostenuta dalla conferma della raccomandazione ‘buy’ da parte di Equita con target price a 10,5 euro e da quella del giudizio ‘overweight’ da parte di Morgan Stanley con prezzo obiettivo alzato da 11,4 euro a 11,5 euro.
Frazionale ribasso per Unicredit (-0,4%), il cui Ad Jean Pierre Mustier ha ribadito la strategia di crescita organica. Si segnala che il responsabile della divisione Paesi Cee, Carlo Vivaldi, ha sottolineato ancora una volta l’importanza di quest’area geografica nelle strategie del gruppo da cui è atteso un buon contributo anche per il 2018.
Nel Mid Cap vendite su Popolare Sondrio (-2,6%) a causa di qualche presa di profitto nella settimana in cui ha siglato il suo primo programma Emtn fino a un massimo di 5 miliardi. Leggero calo per Credem (-0,6%), che ha firmato un accordo di distribuzione con il gigante dell’asset management Janus Henderson Investors.
Tra le Small Cap rimbalzo di Carige (+7,3%), con il board che si è riunito in settimana per fare il punto della situazione dopo l’esito positivo dell’aumento di capitale da 560 milioni e che starebbe studiando come muoversi sul versante degli unlikely to pay. Si segnala che l’agenzia americana Fitch ha confermato il rating di lungo termine a ‘B-‘ con outlook negativo.
In caduta libera Creval (-14,4%), con gli investitori che restano in attesa dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni che dovrebbe partire il prossimo 19 febbraio.