Credem punta a crescere per via organica ma anche tramite acquisizioni, purché si tratti di operazioni in grado di creare valore.
La strategia è stata illustrata da Nazzareno Gregori, direttore generale di Credem, che, in un’intervista, ha precisato che i potenziali target sono piccole banche che siano compatibili con il modello di business e con la governance della banca. Il manager ha ricordato che tra gli anni ’90 e 2000 l’istituto ha finalizzato ben 30 acquisizioni di piccole banche.
Gregori ha fatto presente che con una potenziale acquisizione servirebbe a creare sinergie di costo e, conseguentemente, a ridurre il rapporto tra costi e ricavi.
Credem presenta un cost/income ratio del 63,4 per cento. Tuttavia, il dg ha puntualizzato che ciò è diretta conseguenza dei significativi investimenti tecnologici che la banca ha intrapreso, nonché delle spese per la formazione del personale e delle reti di vendita.
Gregori si è poi soffermato sui risultati del 2017, che saranno pubblicati il prossimo 9 febbraio. Il numero uno ha precisato che i numeri saranno migliori del 2016 e che il 2018 sarà caratterizzato da un contesto ancora più sfidante.
Il dg ha messo in evidenza come il peso del risparmio gestito e delle assicurazioni stia diventando sempre maggiore sul margine di intermediazione del gruppo, dato il perdurare dei bassi tassi di interesse e in attesa dei potenziali rialzi di questi ultimi.
Gregori ha infine ricordato che il rapporto tra crediti deteriorati e prestiti totali è tra i più bassi del sistema bancario italiano, essendo pari solo al 5,8 per cento. Infine, il dg ha fatto presente che anche in termini di robustezza patrimoniale l’istituto di Reggio Emilia si colloca nelle prime posizioni con un Cet1 del 13,37 per cento.
Il titolo ha aperto le contrattazioni a Piazza Affari in rialzo dello 0,3% a 7,75 euro, mentre il Ftse Italia Banche ha iniziato in flessione dello 0,2 per cento.