Creval potrebbe portare a termine entro giugno la cessione di 2,1 miliardi di crediti deteriorati fissata dal piano industriale, dando un’accelerata al processo di dismissione.
È quanto riportano indiscrezioni di stampa, secondo cui il pacchetto è al centro dell’interesse di diversi operatori, tra cui il fondo Algebris.
La vendita dei crediti problematici è strettamente legata all’aumento di capitale da 700 milioni che dovrebbe partire dopo metà febbraio. Le risorse che la banca vorrebbe reperire tramite l’operazione serviranno per fare fronte ai potenziali impatti negativi derivanti dalla dismissione degli npl. Lo stesso fondo Algebris potrebbe essere disponibile a sottoscriverne una quota.
Il piano strategico 2018/20 prevede che, dei suddetti 2,1 miliardi di npl, 1,6 miliardi (che includono una quota di 800 milioni che passerà da inadempienze probabili a sofferenze) saranno dismessi entro il primo semestre 2018 con il ricorso alle garanzie pubbliche (Gacs), da cui il management si aspetta un prezzo di cessione nel range del 30/35%, mentre i restanti 500 milioni saranno ceduti pro-soluto al termine di un processo competitivo nella seconda parte del 2018”. L’ambizioso obiettivo è di ridurre il rapporto tra crediti problematici in valore lordo e crediti totali al 9,6% nel 2020.
Un quadro più chiaro si potrebbe avere il prossimo 5 febbraio, quando il board si riunirà per licenziare i conti 2017.
Intorno alle 10:40 sul listino milanese le azioni lasciano sul terreno lo 0,6% a 9,51 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,2 per cento.