Avvio per i listini del Vecchio Continente, dopo gli ennesimi nuovi record di Wall Street e la mattinata tonica dei listini asiatici. Intorno alle 9:15 il Dax di Francoforte avanza dello 0,9%, il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,6%, l’Ibex 35 di Madrid e il Cac 40 di Parigi seguono rispettivamente a +0,4% e +0,3% mentre il Ftse 100 di Londra è sostanzialmente invariato.
Negli Stati Uniti il Senato ha raggiunto un accordo per garantire i finanziamenti fino all’8 febbraio, ponendo fine per il momento al blocco parziale delle attività pubbliche. Altro driver positivo continuano ad essere le trimestrali delle società a stelle e strisce; dopo i conti di Netflix si attendono oggi i risultati di Verizon, P&G, Johnson & Johnson, United Continental e Texas Instruments.
Sul Forex l’euro/dollaro scambia poco mosso a 1,225, così come lo yen sostanzialmente invariato nei confronti del biglietto verde (USD/JPY in area 111) e della moneta unica (EUR/JPY 135,9), dopo che la Bank of Japan ha mantenuto invariata la politica monetaria e si è mostrata fiduciosa sulla graduale ripresa dell’inflazione.
Sul fronte macro si attende l’indice Zew tedesco di gennaio mentre negli Usa è in programma la pubblicazione dell’indice manifatturiero della Fed di Richmond.
Fra le materie prime l’oro è in rialzo a 1.337 dollari l’oncia e il petrolio viaggia in territorio positivo, con Wti e Brent rispettivamente a 64 e 69,4 dollari al barile, sostenuto ancora dall’intesa fra Opec e Russia per estendere i tagli fino a fine anno e oltre se necessario.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp scende sotto quota 1,9% e lo spread con il Bund si riduce a 134 punti base.
A Piazza Affari avvio tonico per i bancari, in particolare per le ex popolari con UBI a +2,1%, BANCO BPM a +1,8% e BPER a +2 per cento. Ben impostate anche UNICREDIT (+0,8%) e INTESA (+0,9%), che approverà il piano industriale il prossimo 5 febbraio. Per quanto riguarda l’istituto di piazza Gae Aulenti il diritto di recesso è stato esercitato per lo 0,28% del capitale (103 milioni) in relazione all’eliminazione del limite del 5% all’esercizio del diritto di voto. Le azioni oggetto di recesso saranno offerte ai soci fino da oggi a 21 febbraio.
In evidenza FCA (+1,7%), su cui Kepler Cheuvreux ha alzato il target price da 17,5 a 22 euro, confermando il giudizio buy.
Poco mossa YNAP dopo il balzo del 24% di ieri innescato dall’offerta pubblica di acquisto totalitaria a 38 euro per azione lanciata da Richemont.
Positive MEDIASET (+0,8%) e TELECOM ITALIA (+0,6%). Per quanto riguarda i Diritti della Serie A per il triennio 2018-2021, le offerte pervenute sono risultate sotto il minimo e la Lega avvierà trattative private.
Poco mosse infine le utilities, con SNAM (+0,4%) che ha effettuato un private placement di un’obbligazione, scadenza due anni, per un ammontare di 350 milioni, con un rendimento variabile pari all‘Euribor più lo 0,15 per cento.