Ubi starebbe valutando la vendita di un pacchetto di crediti deteriorati da almeno 1 miliardo.
È quanto riportano rumor di stampa, secondo cui la vendita potrebbe essere annunciata in concomitanza con i risultati del bilancio 2017, di cui non è ancora stata divulgata la data di diffusione.
Tuttavia, l’operazione sarebbe ancora allo studio dato che la banca, in una nota diffusa lo scorso dicembre, ha precisato che “la propria strategia prevede la massima priorità alla gestione interna del recupero dei crediti e la cessione di npl come componente residua”.
Nella stessa nota l’istituto lombardo ha sottolineato che aggiornerà il piano npl entro il 30 marzo 2018.
Anche il Ceo Victor Massiah aveva sottolineato, in una recente intervista, che il gruppo preferisce ricorrere alla gestione interna dei crediti problematici (per cui esiste una struttura preposta ad hoc),e che la cessione viene presa in considerazione solo per i piccoli portafogli, anche se i prezzi di solito non sono convenienti. Quindi, un’eventuale cessione verrebbe presa in considerazione limitando al massimo l’impatto sui requisiti regolamentari.
La decisione su un’eventuale dismissione potrebbe essere presa anche per venire incontro alle richieste della Bce, che sta premendo su tutti gli istituti affinché accelerino nella riduzione dell’esposizione sui crediti deteriorati.
Si ricorda che, secondo quanto indicato dalla banca nel bilancio 2016, l’obiettivo dell’istituto era di ridurre l’ammontare dei crediti problematici lordi di 2,7 miliardi tra il 2017 e il 2021, per abbassare l’incidenza sul totale dei crediti dal 14,4% al 10,4 per cento. Il tutto era però riferito a Ubi stand alone dato che poi nel perimetro di gruppo sono entrate anche le tre Good Bank acquisite lo scorso 10 maggio.
A circa quaranta minuti dall’apertura delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dello 0,7% a 4,16 euro, mentre il Ftse Italia Banche guadagna lo 0,5 per cento.
La tabella seguente riassume l’esposizione complessiva suI crediti deteriorati di Ubi come da bilancio a fine settembre.