ll Ftse Italia Banche chiude appena sotto la parità (-0,1%) e in linea all’analogo europeo (-0,3%), frenando anche il Ftse Mib (-0,2%).
Sul comparto, dopo la performance positiva della scorsa ottava e dell’avvio di questa, scatta qualche marginale presa di profitto dopo che anche la seduta di ieri si era aperta al rialzo.
Nel listino principale si mette ancora in luce Banco Bpm (+1,8%), con la banca che gode di una particolare attenzione dai grandi fondi internazionali, come testimoniato dalla recente salita di Capital Research e Invesco nell’intorno del 5% del capitale. Il titolo è stato sostenuto anche dalla conferma del ‘buy’ da parte di Banca Imi con target price a 3,8 euro.
Rafforzano i guadagni della seduta precedente anche Bper (+1%) e Ubi (+0,5%), con quest’ultima che starebbe valutando la potenziale cessione di un pacchetto di npl da almeno 1 miliardo.
Sostanzialmente flat Intesa Sanpaolo (+0,1%) che presenterà il nuovo piano strategico il prossimo 6 febbraio.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+1,2%) consolida il rialzo della seduta precedente, mentre su Credem (-0,3%) scatta qualche presa di beneficio dopo il progresso di lunedì in scia alle parole del direttore generale Nazzareno Gregori che ha dichiarato che la banca intende crescere sia organicamente sia per linee esterne, con piccoli istituti come potenziali target nel mirino.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti Carige (+2,3%) dopo lo stop di lunedì, il cui azionista di maggioranza, Vittorio Malacalza, in una missiva inviata al presidente Giuseppe Tesauro avrebbe contestato le modalità dell’execution dell’aumento di capitale da 560 milioni.
Nuovo tonfo per Creval (-4,6%) con gli investitori che restano in attesa dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni che dovrebbe essere lanciato il prossimo 19 febbraio. Inoltre, l’istituto valtellinese punterebbe a cedere entro giugno il pacchetto da 2,1 miliardi di crediti deteriorati preventivato, accelerando il processo di dismissione.