Mercati – Europa flat dopo macro e in attesa della Bce, dollaro in calo

Mattinata poco mossa per l’azionario europeo alla vigilia della prima riunione della Bce del 2018, mentre l’euro scambia sui massimi di tre anni nei confronti del dollaro oltre quota 1,23. Intorno alle 12:00 il Dax di Francoforte è sostanzialmente invariato sui massimi storici raggiunti ieri, così come il Ftse Mib di Milano, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid mentre il Ftse 100 di Londra flette dello 0,2 per cento.

Alcune indicazioni positive sono giunte dall’agenda macroeconomica, che ha evidenziato in Europa un lieve rallentamento della produzione manifatturiera, rimasta comunque vigorosa, in parte controbilanciato dall’accelerazione della crescita del settore terziario. Nel Regno Unito, invece, il tasso di disoccupazione si è mantenuto sui minimi dal 1975, pari al 4,3% nella media del trimestre terminato ad novembre.

Sul Forex spicca il deprezzamento del dollaro, con l’indice che traccia l’andamento della valuta rispetto alle atre principali divise sceso per la prima volta dal 2014 sotto quota 90 punti. Il cambio tra euro e biglietto verde si attesta a 1,234 e il dollaro/yen cala sotto la soglia di 110 per la prima volta da settembre. L’indebolimento del dollaro è stato accolto con soddisfazione dal segretario al Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, in quanto rappresenta uno degli strumenti per ridurre il disavanzo commerciale della prima economia mondiale.

La debolezza della moneta americana favorisce l’oro, che torna in area 1.350 dollari l’oncia. Poco mosso invece il petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 64,7 e 69,9 dollari al barile, in attesa dei dati settimanali Eia sulle scorte di greggio degli Usa, che potrebbero evidenziare un incremento delle riserve dopo diverse settimane in calo.

Vendite sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp italiano risale all’1,91% e lo spread con il Bund tedesco si amplia leggermente a 133 punti base.

A Piazza Affari accelerano le banche, con BANCO BPM (+3,7%), BPER (+2,6%), UBI (+2,4%) e UNICREDIT (+1,2%) tra le migliori del Ftse Mib.

In evidenza anche MONCLER (+1,6%) dopo la revisione al rialzo di target price a 31 euro da 27,5 da parte di Jefferies. Sempre nel lusso, invece, arretra FERRAGAMO (-0,7%), su cui J.P. Morgan conferma la raccomandazione ‘neutral’, abbassando però il prezzo obiettivo da 20,5 a 20 euro e tagliando le stime sul fatturato del quarto trimestre e quelle sull’Ebitda 2017/18 del 5%/6 per cento.

Pesante STM (-3%) penalizzata dal tagli odel target price da parte di JP Morgan (da 26 a 23 euro) e dalle stime sotto le attese del colosso americano Texas Instruments per il primo trimestre dell’anno. L’azienda italo-francese dei microchip pubblicherà domani i risultati contabili, così come FCA (+0,6%). Poco mossa infine TELECOM ITALIA (-0,3%) che ha ribadito la totale fiducia nel Ceo Amos Genish dopo i rumors su un possibile cambio al vertice.