Dopo il ribasso registrato nella giornata di lunedì a causa stacco degli acconti sui dividendi di Enel e Snam, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha concluso le contrattazioni di ieri sostanzialmente invariato (-0,1%). La performance giornaliera del paniere dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari è stata praticamente in linea con quella del più importante indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (-0,2%), ma inferiore a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+0,3%).
Nel segmento delle Big Cap, il rialzo giornaliero più consistente delle quotazioni è stato portato a casa da Italgas (+0,8%). Il gruppo leader nella distribuzione del gas in Italia ha riaperto per un importo pari a 250 milioni di euro la propria obbligazione senior unsecured con scadenza gennaio 2029 e cedola annuale dell’1,625%, collocata lo scorso 18 settembre. Le richieste complessive degli investitori sono state pari circa a 650 milioni, di cui 450 milioni al tasso finale di 58 punti base sopra il corrispondente tasso Midswap rispetto a un’indicazione iniziale di 72 punti base. L’obbligazione oggetto della riapertura è stata collocata alla fine della scorsa estate, per l’importo di 500 milioni, e pricing a 72 punti base sopra midswap.
Chiusura di seduta in frazionale rialzo per Snam (+0,2%) che nel pomeriggio di lunedì aveva comunicato il completamento di un private placement con primari investitori istituzionali per un ammontare pari a 350 milioni, della durata di 2 anni e yield variabile pari a Euribor 3 mesi più 0,15%. L’operazione consente al gruppo di San Donato di proseguire nel percorso di ottimizzazione della struttura del debito e di continuo miglioramento del costo del capitale.
Nell’ambito delle Mid Cap, denaro su Iren (+1,3%) e Acea (+0,7%). La multi-utility capitolina ha comunicato che il Consiglio di amministrazione ha autorizzato l’emissione, a valere sul proprio Programma Euro Medium Term Notes, di uno o più prestiti obbligazionari, non subordinati, per un controvalore complessivo nominale fino a un massimo di 1 miliardo di euro.
Seconda seduta della settimana all’insegna della sostanziale stabilità per le quotazioni di Hera (-0,2%). La multi-utility bolognese ha annunciato di aver ottenuto dalla Banca europea per gli investimenti un prestito da 110 milioni finalizzato a sostenere il programma di sviluppo per il periodo 2017-2021 di Hera. Nello specifico, la linea di credito sarà destinata a migliorare ulteriormente le performance dei servizi ambientali di Hera, con particolare riferimento all’incremento dei tassi di raccolta differenziata indicati dagli obiettivi regionali delle aree servite, ma anche quelle di Herambiente. L’operazione consente al gruppo presieduto da Tomasi Tommaso di Vignano di consolidare ulteriormente la propria struttura finanziaria, riducendone ulteriormente il costo.
La giornata borsistica di ieri è stata priva di spunti particolari per le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, con Gruppo Waste Italia (+1,4%) che ha registrato la migliore performance, mentre K.R. Energy (-2,2%) la peggiore.