Mercati – Milano +0,4% nel giorno di Draghi, euro e rendimenti in rialzo

Chiusura contrastata per le Borse europee nel giorno della Bce mentre Wall Street scambia in rialzo in una sessione particolarmente ricca di trimestrali. A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni a +0,4% (23.719 punti), lievemente positivo come l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) mentre il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,9%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%) terminano sotto la parità.

In rialzo il cambio euro/dollaro (in area 1,25) e i rendimenti obbligazionari europei, dopo le parole di Mario Draghi a margine della riunione della Bce che ha lasciato invariata la politica monetaria.

Il presidente della Bce ha confermato che i tassi rimarranno bassi ben oltre il termine del quantitative easing e si è mostrato fiducioso sulla ripresa dell’inflazione, sottolineando il “forte momento di crescita a inizio anno” e l’espansione oltre le attese del Pil dell’Eurozona nel II semestre 2017. Draghi ha inoltre dichiarato che ci sono scarse possibilità di un rialzo dei tassi nel 2018 e che nella riunione appena conclusa non sono state avviate discussioni in merito ad una revisione della politica monetaria.

Il numero uno dell’Eurotower ha poi definito il persistente rafforzamento dell’euro una “fonte di incertezza da monitorare”, facendo però intendere che questo movimento potrebbe essere dovuto principalmente alla comunicazione esterna alla Bce. Un riferimento indiretto alle ultime dichiarazioni di Mnuchin in favore di un indebolimento del dollaro nel breve termine. Volatile il cambio euro/dollaro, risalito fino a quota 1,2536 durante la conferenza, per poi scendere nuovamente a 1,249.

Il crollo della moneta americana continua a favorire l’oro, che torna a 1.360 dollari l’oncia. In rialzo anche il petrolio, sui massimi di circa tre anni con il Brent (+0,6%) a 70,9 dollari e il Wti (+0,9%) a 66,2 dollari dopo che ieri i dati Eia hanno mostrato l’ennesimo calo delle scorte Usa.

Impennata dei rendimenti sull’obbligazionario dove il tasso sul Btp decennale italiano sale all’1,95%, separato da un differenziale con il Bund tedesco di 134 punti base.

Per quanto riguarda l’agenda macro il dato più rilevante di giornata è stato l’indice Ifo di gennaio, che ha evidenziato una crescita a sorpresa della fiducia delle aziende tedesche e un calo delle aspettative di business. Indicazioni positive dall’indice Gfk relativo alla fiducia dei consumatori in Germania, sui massimi dall’ottobre 2001 a 11 punti. Negli Usa il Leading Index di dicembre ha registrato una crescita mensile dello 0,6%, leggermente sopra le attese degli analisti (+0,5%).

A Piazza Affari acquisti su UNIPOL (+2,9%), sostenuta anche dalla conferma della raccomandazione ‘outperform’ da parte di Mediobanca con prezzo obiettivo di 4,88 euro.

Il rialzo dei governativi agevola gli acquisti sui bancari, fra cui spiccano UNICREDIT a +2,2% e BPER a +2%, mentre ne soffrono le utilities con ITALGAS e A2A a -0,9 per cento.

In calo anche TELECOM ITALIA (-1,2%), su cui Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 1,1 a 0,9 euro, reiterando la raccomandazione “buy”. Sottotono SAIPEM (-1,4%) e PRYSMIAN (-1,2%).

Volatile STM (+0,7%) dopo il tonfo di ieri e i risultati trimestrali oltre le attese diffusi stamattina. Pubblicati anche i conti di FCA (-0,1%), che hanno beneficiato di un miglior mix di prodotto. I target 2018 confermano i principali obiettivi del piano industriale e risultano superiori al consensus.