Utility – Vendite sul settore (-1,3%), tra le Mid male Acea e Iren

Nell’attesa della riunione di oggi della Banca centrale europea, ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha sofferto (-1,3%), registrando ancora una volta una performance inferiore a quella del principale indice del listino milanese, cioè del Ftse Mib (-0,9%). Positivo, invece, il confronto con lo Stoxx Europe 600 Utilities (-1,6%) che è stato affossato dal crollo di Suez (-16,8%), affossata dalle vendite sulla scia dell’annuncio di risultati preliminari relativi al 2017 inferiori alle stime degli analisti.

Da sottolineare che all’interno del paniere dei titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari, nessuno è riuscito a concludere la seduta di ieri su livelli superiori a quelli di chiusura di martedì pomeriggio. Tra questi, A2A (-0,9%) è riuscita a limitare le perdite anche sulla scia dell’importante passo in avanti nella creazione della super-utility lombarda. Nel dettaglio, il gruppo guidato da Luca Valerio Camerano ha reso noto che i consigli di amministrazione della stessa A2A, di Acsm-Agam, di Aspem Varese, di Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna, di Acel service, di Aevv Energie e di Lario Reti Gas hanno dato il proprio via libera al progetto di fusione finalizzato alla creazione di un nuovo gruppo. Progetto che tra fine febbraio e inizio marzo passerà al vaglio finale dei consigli comunali dei circa 100 enti locali coinvolti. La nuova realtà aggregata, che sarà incentrata su Acsm-Agam e sarà consolidata dalla stessa A2A avrà, sulla base dei dati dei bilanci 2016, ricavi pari a 421 milioni di euro, un Ebitda di circa 80 milioni e di circa 30 milioni, con un indebitamento finanziario netto totale di circa 80 milioni.

Vendite anche su Italgas (-1,3%) che martedì sera ha comunicato la positiva conclusione della riapertura da 250 milioni di euro dell’emissione obbligazionaria effettuata in data 18 settembre 2017 (500 milioni di euro, scadenza 18 gennaio 2029 e cedola pari all’1,625%). L’operazione ha fatto registrare una domanda pari a circa 7 volte l’ammontare offerto inizialmente, consentendo l’incremento dell’importo dell’emissione da 100 a 250 milioni. La riapertura ha permesso di migliorare i termini iniziali dell’emissione, con uno spread di 58 bps sul tasso Mid-swap rispetto all’originario 72 bps e quindi con un prezzo di re-offer di 99,94.

Nell’ambito delle Mid Cap, Erg (-0,6%) ed Hera (-0,8%) sono riuscite ieri a contenere le perdite, mentre Acea e Iren hanno registrato la peggiore performance borsistica di giornata, lasciando sul terreno circa 1,8 punti percentuali.

Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, si è distinta Acsm-Agam (+4,2%), sulla scia del sopracitato via libera al progetto di fusione con A2A finalizzato alla creazione di una super-utility lombarda. Denaro anche Edison (+1%) mentre gli altri cinque titoli hanno concluso le contrattazioni di ieri sostanzialmente invariati.