Mercati – Parigi svetta, in rialzo anche Milano (+0,6%). Euro/dollaro 1,243

Chiusura in territorio positivo per le Borse europee, nell’ultima seduta di una settimana caratterizzata dalla riunione della Bce e dal Forum di Davos. Nel Vecchio Continente svetta il Cac di Parigi che archivia la sessione odierna in rialzo dello 0,9% trainato da LVMH (+4,8%) dopo i risultati contabili. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in progresso dello 0,6% a 23.857 punti, ben intonato come il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e seguito dal Dax di Francoforte (+0,3%) e dall’Ibex 35 di Madrid (invariato).

Oltreoceano intanto i tre principali indici statunitensi guadagnano all’incirca mezzo punto percentuale, dopo il discorso conclusivo di Trump al forum di Davos e nonostante il dato inferiore al consensus sul Pil del quarto trimestre. La stima preliminare sul GDP ha infatti deluso le attese segnando un +2,6% rispetto al +3% previsto dagli analisti e al +3,2% della rilevazione precedente. Il discorso del presidente si è invece concentrato sul tema del commercio, che deve essere”equo” e reciproco.

Sul Forex il cambio euro/dollaro ritraccia dai massimi delle ultime ore tornando in area 1,243, dopo le oscillazioni innescate dalle dichiarazioni parzialmente contrastanti di Mnuchin e dello stesso Trump. Il segretario al Tesoro Usa è tornato sui propri passi, affermando che una moneta forte è segnale di un’economia di successo e che i precedenti commenti non erano finalizzati a muovere il mercato delle valute.

Tra le materie prime l’oro resta ben intonato a 1.352 dollari l’oncia. A due velocità le quotazioni del petrolio, sempre in prossimità dei massimi di oltre tre anni, con Wti (+0,9%) e Brent (flat) rispettivamente a 66,1 e 70,4 dollari al barile.

Sull’obbligazionario , dopo l’impennata generale di ieri in scia alle parole di Draghi, continua il rialzo dei rendimenti con il Btp decennale giunto all’1,99% e lo spread con il Bund si dilata a 137 punti base.

Prevalenza di segni positivi per quanto riguarda il Ftse Mib, con LEONARDO (in attesa del piano industriale del 30 gennaio), BUZZI e FCA in rialzo del 2%, quest’ultima all’indomani della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre 2017 e della conferma che il dossier sullo scorporo di magneti Marelli sarà trattato a febbraio.

Contrastate le banche, ben intonate le utilities fra cui primeggia SNAM (+1,4%) dopo il rialzo del target price a 4,5 euro da parte di JP Morgan. Poco mossa POSTE ITALIANE (+0,2%) che aderirà all’aumento di capitale da 300 milioni di Anima Holding e ha avviato l’iter per la costituzione di una business unit dedicata alla moneta elettronica. Bene anche EXOR, PIRELLI e RECORDATI a +1,8 per cento.

Accelera nel pomeriggio ATLANTIA (+1,4%), dopo il via libera del consiglio dei ministri spagnolo all’offerta su Abertis. Deboli invece AZIMUT (-1,1%), BANCA GENERALI (-0,8%) e TELECOM ITALIA (-0,7%), quest’ultima dopo il ricorso contro la golden power al Presidente della Repubblica. Credit Suisse ha abbassato il target price sul gruppo tlc da 1 a 0,85 euro, mentre sono state smentite le indiscrezioni sull’uscita di Giuseppe Recchi, che lascia le deleghe sulla sicurezza e Sparkle a causa di incompatibilità con nuovi impegni professionali.

Fuori dal listino principale rimbalza CREVAL (+23,4%) in attesa dei dettagli sull’aumento di capitale mentre scivola GIMA TT (-3,9%) in scia alla riunione di ieri del TPSAC sulle IQOS (sigarette elettroniche) di Philip Morris, a cui Gima TT fornisce macchine per il packaging.