Analisi Tecnica – Azimut: nel mirino il massimo del 2017 a 19,57 euro

Lo scorso 15 gennaio le quotazioni del gruppo milanese del risparmio gestito hanno fatto un balzo del 12,8% a seguito della pubblicazione dei positivi preliminari del quarto trimestre del 2017, dell’annuncio di un dividendo di 2 euro (50% cash e 50% in azioni proprie) e dell’intenzione dell’azionista di maggioranza di salire ulteriormente nella compagine sociale acquistando fino al 10% del capitale.

Questo balzo ha messo alle spalle il quadro grafico ribassista in corso da metà maggio, consentendo ai corsi di Azimut di registrare un massimo relativo intraday a 19,46 euro, non lontano dal top del 2017 a quota 19,57 euro. Dallo scorso 19 gennaio, le quotazioni del gruppo presieduto da Pietro Giuliani sembrano poi essersi stabilizzate, effettuando uno stretto trading range tra la resistenza statica posta a 19,14 euro e il supporto statico individuabile a quota 18,70.

Il superamento di 19,14 euro, confermato in chiusura di seduta, consentirebbe ai corsi di Azimut di raggiungere rapidamente la successiva resistenza a 19,46 euro, oltrepassata la quale il primo obiettivo rialzista di breve periodo è individuabile sul sopracitato massimo dello scorso anno a 19,57 euro. Il target di medio periodo è, invece, posizionato a quota 20,40 euro.

Lo scenario positivo appena delineato potrebbe essere accantonato nel caso di cedimento del sopracitato supporto statico posizionato a 18,70 euro, dato che in questo caso le quotazioni dei titoli del gruppo milanese potrebbero scivolare rapidamente fino al successivo supporto a quota 18,22 euro. La rottura al ribasso di questo livello favorirebbe poi un nuovo aumento della pressione dei venditori con obiettivi ribassisti a 17,94 euro prima e a 17,55 in seguito.

Da inizio 2018 la performance dei titoli Azimut è del 17,7%, con il target price medio sulla base dei contributi di 14 analisti rilevati da Bloomberg pari a 19,08 euro.

Prezzo di riferimento: 18,80 euro

+8,5% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 20,40 euro;

+4,1% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 19,57 euro;

+3,5% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 19,46 euro;

+1,8% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 19,14 euro;

 

-0,5% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 18,70 euro;

-3,1% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 18,22 euro;

-4,6% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 17,94 euro;

-6,6% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 17,55 euro.