ll Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,5% e in linea all’analogo europeo (+1,2%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (+0,4%).
Il settore continua dunque il trend positivo di questo inizio 2018, nell’attesa che entri nel vivo la stagione delle trimestrali. Mercoledì l’attenzione era tornata sull’Addendum, a proposito del quale il capo della Vigilanza Danièle Nouy ha sottolineato che “sarà finalizzato nel primo trimestre di quest’anno. Tra le altre cose potremmo cambiare la data di applicazione e chiariremo il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce. A marzo, inoltre, sono attese anche le proposte definitive della Commissione Europea sempre relative alla gestione dei crediti deteriorati. Nel frattempo, il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, nella conferenza stampa post consiglio direttivo di ieri ha detto che per quest’anno ci sono pochissime possibilità di un aumento dei tassi di interesse.
Toniche tutte le banche del listino principale con l’eccezione di Mediobanca (-0,7%), che intanto ha lanciato la sua prima Spac. Unicredit (+2,2%) prosegue la propria strategia di riduzione dei crediti deteriorati, anche con pacchetti di piccolo taglio. Banco Bpm (+1,5%) punterebbe ad aumentare da 3 a 5 miliardi l’ammontare di npl da cedere entro il 2018. La perfomance di ieri del titolo è stata sostenuta anche dalla conferma del giudizio ‘overweight’ da parte di Barclays, con target price leggermente limato da 3,8 euro a 3,7 euro.
Bene Intesa Sanpaolo (+1,3%) su cui Barclays la raccomandazione ‘overweight’ con prezzo obiettivo leggermente aumentato da 3,25 euro a 3,50 euro, in attesa della presentazione del nuovo piano industriale fissata per il 6 febbraio.
Ancora in rialzo Bper (+2%) e Ubi (+1,4%), grazie anche alla recente conferma dell’indicazione d’acquisto da parte di Kepler Cheuvreux.
Leggera flessione per Mps (-0,3%), su cui è in corso il monitoraggio della Commissione Ue sullo stato di avanzamento del piano di ristrutturazione.
Nel Mid Cap terza seduta consecutiva in positivo per Popolare Sondrio (+0,1%), mentre tornano gli acquisti su Credem (+1%) dopo due giorni di stop.
Tra le Small Cap si ferma subito il tentativo di rimbalzo per Creval (-0,9%), con gli investitori che restano in attesa dei dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni che dovrebbe essere lanciato il prossimo 19 febbraio.
In luce Banca Finnat (+3,7%) dopo alcune anticipazioni sul nuovo piano strategico che sarà approvato a breve, con la banca che punta ad accrescere le masse da 4 a 6,2 miliardi entro i prossimi tre anni.