Si sta avvicinando il momento della verità per Creval e per il suo aumento di capitale da 700 milioni. Nel frattempo, il titolo tenta un rimbalzo sul listino milanese dopo avere perso oltre il 20% da inizio anno (alla chiusura di ieri) a causa delle incertezze sulla riuscita dell’operazione, con il mercato che resta sempre in attesa di conoscerne le condizioni. Intorno alle 11:15 le azioni segnano uno scatto dell’8,7% a 10,3 euro, mentre il Ftse Italia Banche (-0,1%) viaggia appena sotto la parità. I volumi di scambio sono elevati e pari a quasi il quadruplo rispetto all’ultimo mese.
Il primo passo sarà il completamento entro il week end del consorzio di garanzia che, insieme a Mediobanca e Citigroup, dovrebbe vedere l’ingresso di Bank of America-Merryll Lynch e di Credit Suisse. È quanto riportano rumor di stampa, secondo cui altri banche come JP Morgan e Deutsche Bank potrebbero prendere parte all’operazione con impegni di secondo accollo.
Un quadro più chiaro si potrebbe avere il prossimo 5 febbraio, giorno in cui il cda si riunirà per esaminare i dati preliminari relativi al 2017. Il giorno successivo dovrebbe poi partire un nuovo roadshow, dopo quello effettuato lo scorso novembre.
L’obiettivo è di lanciare l’aumento di capitale dopo la metà di febbraio e portarlo a termine prima delle elezioni, fissate per il 4 marzo.
Sarà fondamentale anche il via libera della Consob al prospetto informativo relativo all’operazione. La banca ha già inviato del materiale preliminare all’Authority circa 20 giorni fa. Ovviamente sarà necessario integrarlo.
Bisognerà poi capire come intendano muoversi i soci storici, in particolare quelli retail, considerando anche che l’aumento sarà offerto in opzione. Al momento solo l’imprenditore francese Denis Dumont, azionista dell’istituto valtellinese con il 5,12%, ha manifestato l’intenzione di aderire pro-quota all’aumento di capitale, prendendo anche in considerazione l’idea di incrementare la partecipazione. Le banche del consorzio di garanzia, invece, vorrebbero fare entrare nella partita anche gli investitori istituzionali. Negli incontri dello scorso novembre, il management aveva già illustrato l’operazione ad alcuni grandi fondi internazionali che si sarebbero dimostrati interessati all’operazione, tra cui Cerberus.
COMMENTO
Fino alla conclusione dell’aumento di capitale da 700 milioni si attende una fase di incertezza sul titolo. Dall’annuncio dell’operazione le quotazioni di Creval hanno lasciato sul terreno quasi il 70% del loro valore e il titolo potrà essere ancora soggetto a oscillazioni fino a che non sarà completato il rafforzamento patrimoniale.
L’operazione, della quale non sono ancora noti i dettagli, presenta un significativo rischio di execution, considerando che l’ammontare richiesto è di 7 volte superiore all’attuale capitalizzazione di Borsa, pari a 100 milioni.
Tuttavia, una spinta positiva potrebbe derivare dall’intenzione manifestata dal primo socio, Denis Dumont, di partecipare pro-quota all’aumento di capitale, che potrebbe trascinare altri azionisti attuali.