L’International Air Transport Association (IATA) ed Enav, fornitore italiano di servizi di navigazione aerea, hanno stretto un accordo per sviluppare una strategia nazionale per il settore aerospaziale.
Le due realtà rafforzeranno la collaborazione già esistente per supportare la crescita economica e la competitività del settore dell’aviazione italiano. La strategia di base consiste nella modernizzazione e nel miglioramento della sicurezza, delle prestazioni ambientali e dell’efficienza operativa.
Dal canto suo Enav ha già iniziato a sviluppare alcune misure per la gestione del traffico aereo (Atm), in linea con gli obiettivi del Cielo unico europeo, progetto della Commissione europea per cui la progettazione, gestione e regolazione dello spazio aereo sono armonizzate in tutta l’Unione europea, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza e l’efficienza del traffico aereo in Europa, di ridurre i ritardi e di ottimizzare la capacità degli spazi aerei.
Il tutto in vista di una domanda per il settore in Italia che è attesa in crescita a 173 milioni di passeggeri annui al 2036. Per sostenere questa ondata di viaggiatori, l’Italia deve modernizzare il proprio spazio aereo e la rete di gestione del traffico (Atm), garantendo sicurezza, riduzione di costi, di emissioni di CO2 e ritardi.
Il settore del trasporto aereo contribuisce per 42,4 miliardi di euro al Pil italiano e dà lavoro a circa 600mia persone. Grazie alla modernizzazione dello spazio aereo, si prevede un aumento del PIL annuale di 27 miliardi di euro e 95mila posti di lavoro in più.
Si ricorda, infine, che nel 2017 le rotte di sorvolo dello spazio aereo italiano (con o senza scalo) hanno registrato una crescita del 4% su base annua, segnando un’accelerazione del trend dopo il +1,6% registrato nel 2016. Il forte recupero del traffico di rotta, e in particolare di sorvolo (solo attraverso spazio aereo), è attribuibile anche all’implementazione da parte di Enav del progetto Free Route, grazie al quale le compagnie aeree possono risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2 pianificando la traiettoria e garantendosi percorsi più brevi.