I listini europei accelerano rispetto alla mattinata, incoraggiati anche dalla partenza positiva di Wall Street. Poco dopo le 16:00 la migliore è ancora Parigi, con il Cac 40 in progresso dello 0,9% trainato da LVMH dopo i risultati. Ben intonati anche il Ftse 100 di Londra (+0,6%) e il Ftse Mib di Milano (+0,5%), marginali rialzi per il Dax di Francoforte (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).
Oltreoceano intanto i tre principali indici statunitensi guadagnano circa lo 0,3%-0,4%, dopo il discorso conclusivo di Trump al forum di Davos e nonostante il dato inferiore al consensus sul Pil del quarto trimestre. La stima preliminare ha infatti deluso le attese segnando un +2,6% rispetto al +3% previsto dagli analisti e al +3,2% della rilevazione precedente. Il discorso del presidente si è invece concentrato sul tema del commercio, che deve essere”equo” e reciproco.
Sul Forex il cambio euro/dollaro resta in area 1,244, dopo le oscillazioni innescate dalle dichiarazioni parzialmente contrastanti di Mnuchin e dello stesso Trump. Il segretario al Tesoro Usa è comunque tornato sui propri passi, affermando che una moneta forte è segnale di un’economia di successo e che i precedenti commenti non erano finalizzati a muovere il mercato delle valute. In rialzo la sterlina, a 1,422 sul dollaro e 0,875 nei confronti dell’euro, dopo i dati sopra le attese sul Pil preliminare del Regno Unito.
Tra le materie prime l’oro resta ben intonato a 1.353 dollari l’oncia, mentre il petrolio è poco mosso in prossimità dei massimi di oltre tre anni, con Wti (+0,5%) e Brent (-0,1%) rispettivamente a 65,9 e 70,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario , dopo l’impennata generale di ieri in scia alle parole di Draghi, continua il rialzo del rendimento del Btp decennale giunto all’1,98% e lo spread con il Bund si dilata a 136,5 punti base.
Per quanto riguarda il Ftse Mib spiccano BUZZI, RECORDATI e LEONARDO, in rialzo del 2% con quest’ultima in attesa del piano industriale del 30 gennaio. Bene FCA (+1,9%) all’indomani della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre 2017 e della conferma che il dossier sullo scorporo di magneti Marelli sarà trattato a febbraio.
Contrastate le banche, ben intonate le utilities fra cui primeggia SNAM (+1,5%) dopo il rialzo del target price a 4,5 euro da parte di JP Morgan. In rialzo POSTE ITALIANE (+0,7%) che aderirà all’aumento di capitale da 300 milioni di Anima Holding e ha avviato l’iter per la costituzione di una business unit dedicata alla moneta elettronica.
Accelera ATLANTIA (+1,3%), dopo il via libera del consiglio dei ministri spagnolo all’offerta su Abertis. Deboli invece AZIMUT (-1%) e TELECOM ITALIA (-1%), quest’ultima dopo il ricorso contro la golden power al Presidente della Repubblica. Credit Suisse ha abbassato il target price sul gruppo tlc da 1 a 0,85 euro, mentre sono state smentite le indiscrezioni sull’uscita di Giuseppe Recchi, che lascia le deleghe sulla sicurezza e Sparkle a causa di incompatibilità con nuovi impegni professionali.
Fuori dal listino principale rimbalza CREVAL (+19%) in attesa dei dettagli sull’aumento di capitale mentre scivola GIMA TT (-4%) in scia alla riunione di ieri del TPSAC sulle IQOS (sigarette elettroniche) di Philip Morris, a cui Gima TT fornisce macchine per il packaging.