Tecnologia – Settore in rosso nell’ottava con Stm, fra le tlc vola Retelit (+9,6%)

Il Ftse Italia Tecnologia ha terminato l’ottava dal 22 al 26 gennaio in ribasso del 5,7%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-1,6%) e il Ftse Mib (+0,5%). In settimana l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla riunione della Bce e sul forum di Davos, oltre che sulle trimestrali e sulle oscillazioni del dollaro, innescate dalle dichiarazioni del segretario al Tesoro statunitense e di Trump.

A Piazza Affari, nel comparto IT, la big cap Stm ha chiuso in calo del 6,7% i cinque giorni, scontando soprattutto il taglio del target price da parte di JP Morgan (da 26 a 23 euro), motivato della debolezza degli ordini per l’iPhone X, le stime sotto le attese di Texas Instruments per il primo trimestre del 2018 e il rafforzamento del cambio euro/dollaro, salito fin sopra 1,25.

I risultati del quarto trimestre del colosso italo-francese sono stati comunque sopra le attese. Intanto il consiglio di sorveglianza ha deciso di proporre all’assemblea generale annuale del 2018 la nomina di Jean-Marc Chery a membro unico del consiglio di gestione, presidente e Ceo di Stm.

Poco mossa nell’ottava la mid cap Reply (+0,2%), che ha annunciato un accordo pluriennale in Croazia per la realizzazione e la gestione del sistema di verifica dei medicinali nazionali.

Fra le small cap risalta Eurotech (+5,9%), dopo la partnership con Alten Calsoft Labs, azienda che si occupa di servizi di trasformazione digitale e offre le migliori soluzione Internet of Things (IoT) per segmenti verticali specifici.

Ben comprata Sesa (+1,5%), che ha perfezionato l’acquisto del 51% della società Industria 4.0., proprietaria del 100% di Tech-Value. Poco mossa anche Digital Bros, che ha annunciato l’uscita di una versione mobile Free to Download di Terraria adattata esclusivamente per il mercato cinese.

In settimana inoltre si è concluso il periodo di adesione dell’opa totalitaria promossa su Dada (flat) da Dali Italy Bidco, salita al 92,1% del capitale.

Fra le Tlc chiude i cinque giorni sostanzialmente invariata Telecom Italia (-0,1%), che ha ribadito la totale fiducia nel Ceo Amos Genish dopo i rumors su un possibile cambio al vertice e ha smentito le voci di un’uscita di Giuseppe Recchi, il quale ha lasciato le deleghe sulla sicurezza e Sparkl.

La società ha presentato ricorso contro la golden power al Presidente della Repubblica e ha avanzato un’offerta per il pacchetto C dei diritti Tv del calcio per il triennio 2018-2021. Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 1,1 a 0,9 euro, mentre Credit Suisse ha abbassato il target price da 1 a 0,85 euro. Intanto la piattaforma Tim Vision ha raggiunto quota 1,5 milioni di clienti, in crescita del 60% su base annua e sono proseguiti i colloqui con Vivendi per la creazione di una piattaforma pan-europea.

Sempre nel segmento Tlc svetta Retelit (+9,6%), con un nuovo massimo da oltre 10 anni a 1,98 euro, sui rumors secondo cui la società sarebbe nel radar di alcuni investitori internazionali del settore. Rimane sullo sfondo l’ipotesi di aggregazione con il fondo infrastrutturale F2i circolata a inizio novembre. Inoltre la società ha reso noto lo scioglimento di un patto parasociale in relazione al 18,12% del capitale sociale, per decorso del termine triennale di durata.