I principali listini europei estendono le perdite rispetto alla mattinata, penalizzati anche dall’avvio negativo di Wall Street. Intorno alle 15:50 a Milano il Ftse Mib arretra dell’1,3%, con LEONARDO che sprofonda (-12,3%) dopo la presentazione del piano industriale. Ribassi piuttosto marcati anche per il Dax di Francoforte (-1%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%).
Oltreoceano gli indici a stelle e strisce viaggiano in rosso di circa un punto percentuale, in attesa del discorso sullo Stato dell’Unione del presidente Donald Trump e della riunione della Fed, l’ultima del mandato di Janet Yellen, che partirà oggi per concludersi domani sera.
Sul fronte macro sono stati diffusi nel primo pomeriggio i numeri preliminari di gennaio sull’inflazione tedesca, in calo su base armonizzata dell’1% mensile (+1,4% annuo da +1,6% di dicembre). Dati che seguono la lettura preliminare sul Pil dell’Eurozona, in crescita congiunturale dello 0,6% e tendenziale del 2,7% nel quarto trimestre, mentre la rilevazione del terzo trimestre è stata rivista al rialzo (0,7% t/t e 2,8% a/a).
Sul Forex il dollaro torna a cedere terreno, consentendo all’euro di risalire a 1,244 nei confronti del biglietto verde e al dollaro/yen di scendere a 108,5.
Resta sotto osservazione il mercato obbligazionario dopo il selloff delle ultime sedute, con il rendimento del T-Bond che torna nuovamente sopra il 2,7 per cento. In Italia il Btp si posiziona in area 2,02% e lo spread resta poco mosso a 133 punti base.
Tra le materie prime l’oro torna a 1.347 dollari l’oncia approfittando della nuova debolezza del biglietto verde, mentre le quotazioni del petrolio flettono in attesa dei dati settimanali sulle scorte americani, con Wti e Brent rispettivamente in area 65 e 69 dollari al barile.
A Piazza Affari, oltre al crollo di Leonardo, scattano le vendite su CNH (-3,7%) dopo i risultati trimestrali. Pesanti anche i bancari BANCO BPM (-3,3%) e BPER (-3%), sulla quale pesa anche l’abbassamento del giudizio da ‘accumulate’ a ‘neutral’ da parte di Banca Akros.
Sottotono SAIPEM (-3,3%) fra i petroliferi, mentre viaggia in controtendenza TELECOM ITALIA (+2,2%) in scia alle novità sullo scorporo della rete. Pimpante anche LUXOTTICA (+1,6%), su cui Equita ha alzato il prezzo obiettivo a 55 euro dai precedenti 53 euro, dopo la pubblicazione dei del dato relativo ai ricavi del gruppo e la conferma della guidance.