Il settore Oil & Gas ha archiviato la seduta con un ribasso di 1,1 punti percentuali, sottoperformando sia l’indice Eurostoxx di settore (-0,8%) sia l’indice Ftse Mib (-0,2%), quest’ultimo penalizzato anche dalle vendite sulle utilities.
Chiusura incerta per le altre piazze europee, con l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) in leggera flessione, mentre rimangono sostanzialmente invariati il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%).
Il rafforzamento del dollaro ha pesato sulle quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 64,4 e 69,9 dollari al barile. Si segnala inoltre che lo scorso venerdì Baker Hughes ha pubblicato l’aggiornamento settimanale sul numero degli impianti di trivellazione attivi, evidenziando un incremento in Nord America di 24 unità (+11 USA; +13 Canada) a 1.285 rigs.
Giornata all’insegna della lettera per i titoli del Ftse Mib, con Saipem (-2,2%) che ha registrato la peggior performance nel segmento. Chiudono con il segno meno davanti anche Eni (-1,1%) e Tenaris (-1,4%).
In rosso anche i titoli Mid Cap, con Maire Tecnimont che segna un ribasso dell’1,2%, mentre Saras arretra di 0,9 punti. Quest’ultima in particolare ha annunciato venerdì scorso il margine di raffinazione settimanale medio, attestatosi a 0,4 dollari/barile, in crescita rispetto l’ultimo aggiornamento del 19 gennaio.
Tra le Small Cap arretra Gas Plus (-0,8%), mentre ritraccia di 0,4 punti percentuali d’Amico.