ll Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,4% e in linea all’analogo europeo (-1,4%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,3%).
Sul settore, dunque, scattano le prese di profitto dopo l’ottima performance della settimana precedente. Tuttavia, sul settore il sentiment degli analisti continua a essere positivo. Ieri è stata Equita a sostenere che lo scenario nel breve e medio termine è migliorato rispetto a qualche mese fa, alzando il giudizio da ‘underweight’ a ‘neutral’.
Le prese di beneficio penalizzano soprattutto i titoli di quegli istituti che hanno corso di più negli ultimi giorni, cioè Banco Bpm e Bper, con ribassi compresi tra il 2,5% e il 4 per cento.
Contengono le perdite sotto il 2% Unicredit, Ubi e Intesa Sanpaolo. In merito a quest’ultima, il presidente Gian Maria Gros-Pietro ha dichiarato che il nuovo piano strategico “sarà un piano di sviluppo importante”.
Pesante calo per Mps (-2,2%) dopo che Banca Akros ha limato il target price da 4,6 euro a 4,2 euro, confermando la raccomandazione ‘neutral’.
Nel Mid Cap realizzi su Popolare Sondrio (-3,2%) e, in misura minore, su Credem (-0,5%) dopo i buoni progressi riportati nell’ottava precedente.
Tra le Small Cap altro tonfo per Creval (-6,9%) dopo il -5% registrato lunedì e il forte rimbalzo di venerdì, con le banche che dovrebbero curare l’aumento di capitale che stanno ancora discutendo su tempi e modalità dell’operazione
Ancora vendite su Carige (-3,4%), il cui board per rispondere alla lettera dell’azionista di maggioranza Vittorio Malacalza in merito alla gestione dell’aumento di capitale è stato rinviato al prossimo 2 febbraio.