Mercati – Incerti prima della Fed, bene le utilities mentre arretra ancora Leonardo

Chiusura intorno alla parità per le Borse europee mentre Wall Street interrompe la mini-striscia negativa di due sedute consecutive e scambia in frazionale rialzo in attesa che si concluda la riunione del Fomc, il braccio operativo di politica monetaria della banca centrale statunitense.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni poco mosso (+0,1%) a 23.507 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) mentre il Ftse 100 di Londra arretra dello 0,7 per cento.

Oltreoceano gli indici a stelle e strisce hanno perso smalto rispetto all’apertura, con il solo Dow Jones a +0,5% mentre S&P 500 e Nasdaq segnano un modesto +0,1/0,2% in attesa della Fed e dei conti di colossi come Facebook, Microsoft e Qualcomm, che verranno diffusi a mercati chiusi.

Sul fronte macro sono stati pubblicati in mattinata i dati preliminari di gennaio sull’inflazione dell’Eurozona, in calo all’1,3% (1% il dato core) e sulla disoccupazione, stabile sui livelli minimi da gennaio 2009 all’8,7 per cento. Nel pomeriggio è stata divulgata la stima Adp sui nuovi occupati nel settore privato non agricolo statunitense (+234 mila buste paga rispetto alle 185 mila del consensus e alle 242 mila di dicembre ), in attesa del job report di venerdì a cura del Bureau of Labour.

Il cambio euro/dollaro risale in area 1,244, con il biglietto verde indebolito anche dall’assenza di spunti rilevanti nel discorso sullo stato dell’Unione tenuto ieri da Donald Trump.

Resta sotto osservazione il mercato obbligazionario, dove il rendimento del T-bond americano rosicchia 2 basis point e si porta a 2,74%, sui massimi di circa quattro anni. Il tasso sul decennale italiano risale oltre il 2%, separato da un differenziale con il Bund tedesco di circa 132 punti base.

Tra le materie prime l’oro viaggia a 1.342 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio flettono lievemente in scia al dato sulle scorte americane di greggio in aumento ben oltre le attese, con Wti e Brent rispettivamente a 64,3 e 68,3 dollari al barile.

A Piazza Affari recuperano terreno le utilities dopo le vendite delle ultime sedute, con ITALGAS (+2,1%) in vetta al Ftse Mib. Ben intonate anche FINECO (+1%) e i bancari BPER (+0,8%) e BANCO BPM (+0,9%), mentre UBI chiude in controtendenza a -1,4 per cento.

Ancora vendite su LEONARDO (-2%), all’indomani del crollo del 12% in scia alla presentazione del nuovo piano industriale 2018-2022. Sottotono anche BREMBO (-1,7%) e BUZZI (-1,6%).