Domani si riunirà il cda di Carige dal quale ci si attende, tra le altre cose, una risposta alla lettera del principale socio dell’istituto, Vittorio Malacalza, nella quale aveva chiesto “un franco chiarimento sull’intera vicenda” della conduzione relativa all’aumento di capitale da 560 milioni.
Tuttavia, alcuni rumor di stampa riportano di un chiarimento avvenuto faccia a faccia tra lo stesso Malacalza e il Ceo Paolo Fiorentino in merito alle questioni sollevate nella missiva dall’azionista di riferimento riguardo alla “complessiva conduzione gestionale, legale e comunicativa dell’operazione da parte delle banche garanti, di Carige, dei consulenti legali di questa e dei suoi incaricati della comunicazione”.
Sulla vicenda, ieri, il Ceo aveva sottolineato che “tra gli azionisti e il management si tratta di una normale dialettica, fa parte della vita aziendale, non mi sembra un punto particolarmente preoccupante. Ci sarà un normale confronto in cda”.
Nell’incontro vis-à-vis l’imprenditore e il manager si sarebbero trovati concordi nel dare la priorità al ritorno alla redditività dell’istituto. Lo stesso Ad, sempre ieri, aveva detto che “Sono molto più occupato a rilanciare la banca da un punto di vista commerciale e a guardare la redditività”.
Infine, si segnala che nel board di domani si discuterà della bozza di intesa sottoscritta con Ibm per la partnership nell’outsourcing dell’It. Il Ceo, in una recente intervista, ha fatto presente che tale collaborazione consentirà di ridurre i costi e di riorganizzare i processi connessi all’attività commerciale.
Intorno alle 14:40 a Piazza Affari il titolo viaggia sulla parità a 0,0086 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,3 per cento.