La Rossa di Maranello ha archiviato il periodo ottobre-dicembre con ricavi sostanzialmente stabili a 840 milioni, a fronte dei quali l’Ebitda e l’Ebit sono aumentati rispettivamente del 2,8% a 258 milioni e del 6% a 194 milioni. La buona performance operativa ha consentito inoltre un balzo dell’utile netto del 21% a 136 milioni e una diminuzione del debito a 420 milioni. Guidance 2018 sostanzialmente in linea al consensus, mentre il management prevede un Ebitda di 2 miliardi non oltre il 2022 e di azzerare il debito non oltre il 2021.
Ferrari ha chiuso il quarto trimestre 2017 con consegne in aumento del 4% a 2.107, trascinate soprattutto dall’incremento del 20% in area Apac e dal +6% nelle Americhe, mentre l’area Emea ha rallentato del 6 per cento.
I ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili a 840 milioni, con la crescita del 5% a 601 milioni nel settore automobili e parti di ricambio controbilanciata dalle flessioni nel segmento motori e nelle sponsorizzazioni, rispettivamente del 28% a 81 milioni e del 3% a 124 milioni.
Leggermente meglio delle attese i margini operativi, che hanno beneficiato in particolare dell’impatto positivo del modello LaFerrari Aperta e degli aumenti del pricing. L’Ebitda adjusted è aumentato del 2,8% a 258 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 30,7% (+70 basis points), mentre l’Ebit adjusted è cresciuto del 6% a 194 milioni, con un ros al 23,1% (+120 basis points).
La buona performance operativa ha consentito un incremento dell’utile netto adjusted del 6% a 136 milioni, mentre l’utile netto ha segnato un balzo del 21% a 136 milioni. Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento netto industriale, rispetto al 30 settembre 2017, è diminuito di 12 milioni a 473 milioni.
Ferrari ha così centrato la guidace 2017, rivista al rialzo in novembre, con consegne sull’intero anno pari a 8.400, ricavi pari a 3,4 miliardi, Ebitda adjusted oltre 1 miliardi e un indebitamento netto industriale inferiore a 500 milioni.
Il gruppo ha inoltre fornito l’outlook per il 2018, prevedendo consegne superiori a 9 mila unità, ricavi oltre 3,4 miliardi (3,6 miliardi il consensus), Ebitda adjusted oltre 1,1 miliardi (in linea al consensus) e un indebitamento netto industriale inferiore a 400 milioni (in linea al consensus).
Nel medio-lungo termine, invece, la Rossa si attende un Ebitda adjusted di 2 miliardi e un free cash flow industriale di 1,2 miliardi non oltre il 2022 e di azzerare il debito non oltre il 2021.
Risultati e prospettive evidentemente apprezzate dal mercato, con il titolo che poco dopo le 16:00 segna un +5,6% a 101,4 euro rispetto al +0,1% del Ftse Mib, dopo aver toccato un picco intraday a 103,95 euro.