Chiusura debole per i listini europei, fra cui resiste il Ftse Mib (+0,15% a 23.541) trainato da Ferrari (+7,5%). Sottotono il Dax di Francoforte (-1,4%), trascinato al ribasso soprattutto dai settori chimico, farmaceutico e automotive. Perdite più contenute per il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).
A Wall Street gli indici americani invertono la rotta dopo una partenza in flessione, all’indomani del meeting della Fed. La banca centrale ha evidenziato la solida crescita economica statunitense e ha espresso fiducia per la risalita dell’inflazione verso il target del 2%, preparando il terreno per un incremento dei tassi di interesse a marzo. L’attenzione torna prevalentemente sulle trimestrali e in particolare sul comparto tecnologico in attesa dei risultati di Apple, Amazon e Alphabet.
Sull’obbligazionario il rendimento del T-Bond resta sui massimi di 4 anni al 2,74%, mentre il Bund risale sui livelli di fine 2015 oltre lo 0,7 per cento. In netto calo il rendimento del Btp decennale, a 1,94% nonostante l’avvicinarsi delle elezioni, con lo spread che viaggia sui minimi da ottobre 2016 in area 123 punti base.
Sul Forex l’euro/dollaro risale in area 1,248, anche dopo una serie di dati macro che hanno confermato l’ottimo stato di salute dell’attività manifatturiera dell’Eurozona. Tra le materie prime l’oro scambia a 1.343 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio riducono i guadagni della mattinata, con Wti e Brent rispettivamente a 65,1 e 69 dollari al barile.
A Piazza Affari spicca FERRARI (+7,5%) dopo la pubblicazione dei risultati del quarto trimestre 2017, seguita da CNH (+4,7%) in seguito alle dichiarazioni del Ceo Richard Tobin sull’ipotesi di spinoff di Iveco. Bene anche la holding della galassia Agnelli, EXOR (+1,9%), in scia a Ferrari e Cnh.
Sottotono invece FCA (-1,2%) dopo il calo (-13%) delle immatricolazioni negli Stati Uniti a gennaio. Recupera dopo una partenza in rosso FERRAGAMO (+2,25%), che ieri a mercati chiusi ha diffuso i dati sui ricavi 2017.
Vendite su BANCO BPM (-2%) e UNIPOL (-1,85%), sulla quale si registra il downgrade da ‘buy’ a ‘hold’ da parte di Kepler Cheuvreux.