Dopo le perdite registrate nelle ultime due sedute, ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha rialzato la testa portando a casa un progresso dello 0,7%. Il rimbalzo del paniere dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari è avvenuto in corrispondenza della tenuta della soglia dei 28 mila punti, nella cui area transita anche la media mobile a 200 sedute. In termini relativi, mercoledì la performance giornaliera registrata dal paniere dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari è stata superiore sia a quella del maggiore indice del listino milanese, cioè del Ftse Mib (+0,1%), sia a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+0,2%).
Sull’andamento di ieri dell’indice settoriale in esame non sembra aver influito il mercato obbligazionario, con i rendimenti sui governativi europei che nel complesso sono salite leggermente, mentre lo yield del Btp a 10 anni è rimasto sostanzialmente invariato.
A spingere al rialzo il Ftse Italia Servizi Pubblici il recupero di tutti i titoli del segmento delle Big Cap. L’azione che ha registrato la maggiore variazione giornaliera positiva delle quotazioni è stata Italgas (+2,1%) che nel corso del pomeriggio ha comunicato il closing di due operazioni già annunciate nell’ultimo bimestre dello scorso anno. In particolare, il gruppo guidato da Paolo Gallo ha perfezionato le acquisizioni dei rami d’azienda di Amalfitana Gas e di AEnergia Reti relativi rispettivamente alle attività di distribuzione del gas naturale in tre ATEM ricadenti in Campania e Basilicata e alla rete di distribuzione a servizio del Comune di Portopalo di Capopassero (Siracusa). Nella giornata borsistica di ieri è tornato anche il denaro su A2A (+0,9%) e Enel (+0,8%).
Nel segmento delle Mid Cap, il titolo che ieri ha registrato la peggiore performance borsistica è stato Acea (-0,5%). Sulla base di quanto sembra essere emerso nei primi due giorni di road show, entro venerdì la multi-utility capitolina potrebbe presentarsi sul mercato corporate con l’emissione di un’obbligazione senior unsecured in due tranche, una a tasso fisso e una a tasso variabile, per un importo complessivo pari a 800 milioni di euro. Il top management dell’ex-municipalizzata romana starebbe in particolare valutando se emettere già nella giornata odierna una tranche a tasso fisso a 9 anni e mezzo (giugno 2027) per la somma di 500 milioni di euro e una tranche a tasso variabile a 5 anni per la cifra di 300 milioni.
Sostanzialmente stabili invece le quotazioni di Hera (+0,1%), con il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano che ha annunciato ieri l’adesione al CEO Water Mandate, iniziativa del Global Compact delle Nazioni Unite, promossa per accrescere l’impegno delle aziende nella gestione sostenibile della risorsa idrica e comprendente 6 aree tematiche di intervento nel servizio idrico. Per Hera, sul ramo riguardante il servizio idrico sono stati effettuati la maggior parte degli investimenti negli ultimi 5 anni, per una cifra superiore ai 110 milioni di euro annui.
Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, si segnalano gli acquisti su Alerion Clean Power (+0,9%) e su Edison (+0,8%). Seduta all’insegna della lettera per TerniEnergia (-3,1%) e K.R. Energy (-5,1%).