ll Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,3% e in linea all’analogo europeo (-0,4%), frenando in parte anche il Ftse Mib (+0,1%).
Il comparto ha ritracciato nell’ultima parte della seduta a causa di qualche presa di profitto, dopo essere stato in territorio positivo per gran parte della giornata. La prossima settimana entrerà nel vivo la stagione delle trimestrali. Ieri, intanto, l’Eba ha comunicato le ipotesi macro relative ai due scenari, di base e avverso, che saranno alla base degli stress test 2018 su 48 banche europee. In particolare, per lo scenario avverso l’authority europea ha delineato le condizioni più severe rispetto alle precedenti simulazioni.
Nel listino principale scattano i realizzi su tutte le banche dopo l’ottima performance del primo mese dell’anno appena iniziato, con Ubi e Unicredit che riescono a resistere intorno alla parità. Bene Mediobanca (+1%).
Soffre ancora Mps (-1%), penalizzata anche dalle recenti limature dei target price da parte di un paio di case di investimenti.
Nel Mid Cap tornano le vendite sia su Popolare Sondrio (-0,7%) sia su Credem (-0,3%), entrambe comunque reduci da un buon andamento nel primo mese del 2018.
Tra le Small Cap Creval (+1,5%) rafforza il rialzo della seduta precedente, grazie all’ingresso nel consorzio di garanzia che curerà l’aumento di capitale da 700 milioni di altre tre banche internazionali dall’elevato standing (Barclays, Credit Suisse e Banco Santander).
Termina sulla parità Carige, il cui board si riunirà oggi per rispondere alla lettera dell’azionista di maggioranza Vittorio Malacalza in merito alla gestione dell’aumento di capitale da 560 milioni. Sulla questione, intanto, sembra che ci sia già stato un chiarimento tra lo stesso Malacalza e il Ceo Paolo Fiorentino.