Carige – Fiorentino risponde a Malacalza e da cda ok ad accordo con Ibm

Cda fiume, venerdì scorso, per Carige. Il board dell’istituto genovese, in una riunione protrattasi dalle 11:00 del mattino alle 19:00 di sera, ha affrontato i diversi punti all’ordine del giorno per la seduta fra i quali l’outsourcing del sistema informativo, il budget 2018, e la relazione dell’amministratore delegato alla lettera pervenuta al cda dall’azionista Malacalza Investimenti.

Per quanto riguarda le contestazioni del principale socio alle condizioni dell’aumento di capitale e, in particolare, alla “conduzione gestionale, legale e comunicativa dell’operazione da parte delle banche garanti, di Carige, dei consulenti legali di questa e dei suoi incaricati della comunicazione” anche in riferimento al meccanismo dell’operazione per cui a fronte del pagamento di commissioni per oltre 50 milioni il rischio effettivo assunto dalle banche era pressoché nullo, Fiorentino ha replicato punto per punto con una dettagliata relazione. Secondo alcune indiscrezioni della vigilia, l’Ad e il principale socio avevano già avuto un incontro chiarificatore già prima della riunione del consiglio da cui non è filtrata alcuna notizia sulle reazioni dei partecipanti alla relazione di Fiorentino.

Quanto alle decisioni operative, il cda ha dato il via libera al progetto di esternalizzazione a Ibm Italia del sistema informativo di gruppo che prevede la creazione di una società ad hoc, di cui l’azienda informatica deterrà la maggioranza e che dovrà ricevere l’autorizzazione dalla Bce.

Il board ha inoltre approvato le linee guida del budget 2018, con un focus sul business ordinario della banca per ritornare alla redditività. Sono stati confermati i target previsti dal piano industriale 2017-2020, e particolare attenzione sarà dedicata alla riduzione del rapporto cost/income, importante obiettivo da perseguire nel prossimo triennio.

Intanto a Piazza Affari i titoli Carige, in scia a un comparto che cede l’1,7%, segnano alle 9:30 un calo del 3,5% a 0,0082 euro.