Creval ha archiviato il quarto trimestre 2017 con un margine di intermediazione pari a 211,8 milioni (+42,3% a/a). L’andamento è imputabile alla crescita delle commissioni nette (+4% a/a a 78,6 milioni) e dal ritorno in positivo dei profitti da trading a 29,5 milioni (-36,1 milioni nel periodo di confronto) che hanno più che compensato il calo del margine di interesse (-8% a/a a 97,4 milioni). Significativa la riduzione dei costi operativi (-45,1% a/a a 113,2 milioni), così come delle rettifiche su crediti (-81,7% a/a 18,8 milioni) dopo avere spesato nel terzo trimestre le minusvalenze straordinarie generate dalla cessione del portafoglio da 1,4 miliardi di npl. L’ultimo trimestre vede il ritorno all’utile per 70,8 milioni (-197,1 milioni nel quarto trimestre 2016).
Creval, nel quarto trimestre 2017 (preliminare), ha riportato un margine di intermediazione consolidato di 211,8 milioni (+42,3% a/a). Per quanto riguarda le componenti, le commissioni nette sono aumentate a 78,6 milioni (+4% a/a) trainate dalla buona performance delle commissioni attive di gestione, intermediazione e consulenza, e di quelle relative alla gestione dei conti correnti, mentre quelle relative ai servizi di incasso e pagamento sono sostanzialmente stabili e in decelerazione quelle relative all’area crediti. Tornano in territorio positivo i profitti da trading per 29,5 milioni (rosso di 36,5 milioni nel quarto trimestre 2016). L’andamento delle suddette voci ha più che assorbito la diminuzione del margine di interesse a 97,4 milioni (-8% a/a), risentendo della contrazione dei volumi e della compressione degli spread.
I costi operativi sono scesi sensibilmente a 113,2 milioni (-46,1% a/a). Nel dettaglio, le spese per il personale sono diminuite a 68,1 milioni (-46,6% a/a) grazie ai risparmi correlati alle uscite volontarie dei dipendenti, mentre le altre spese amministrative si sono contratte a 45,2 milioni (-42,8% a/a).
Tali andamenti hanno condotto a un risultato lordo di gestione di 98,5 milioni, a fronte del risultato negativo di 57,5 milioni del quarto trimestre 2016.
Rilevante anche la riduzione delle rettifiche su crediti (-81,7% a/a a 18,8 milioni) dopo avere spesato nel terzo trimestre le minusvalenze straordinarie (pari a 229 milioni) legate al portafoglio da 1,4 miliardi (progetto Elrond) ceduto.
Grazie alle suddette dinamiche, il risultato netto di gestione è tornato positivo per 79,7 milioni (-160,1 milioni nello stesso trimestre del 2016), mentre il periodo chiude con un utile netto di 70,8 milioni (deficit di 197,1 milioni nel periodo di confronto).
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 phase-in si è fissato al 10,6% (11,8% a fine 2016), rimanendo comunque sopra il valore minimo fissato dalla Bce (Srep al 7,75%).
La nota rilasciata dalla banca sottolinea che i risultati sono “in linea con gli obiettivi di recupero della profittabilità sottostanti al piano industriale”.