Fca – L’ombra di una multa in Usa torna a pesare sul titolo

Il Dipartimento di giustizia americano, in una lettera dello scorso 27 gennaio, ha offerto alla casa di Detroit un accordo per chiudere il caso sulle presunte violazioni delle emissioni diesel.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, dopo mesi di discussione tra le autorità ed Fca, le parti hanno raggiunto un accordo generale, anche se i dettagli devono ancora essere messi a punto.

Qualsiasi intesa dovrà includere una sanzione monetaria, un piano per richiamare 104 mila vetture diesel tra pickup e suv e degli sforzi per rimediare ai danni causati dall’eccesivo inquinamento dei veicoli.

Le parti non hanno ancora discusso l’ammontare della multa, ma per il Dipartimento di giustizia l’accordo dovrà includere una significativa sanzione civile, grande abbastanza da scoraggiare future violazioni e che rifletta la gravità dell’accaduto.

Fca dal canto suo ha proposto di ridurre l’ammontare della sanzione in base all’impegno che si assumerà ad investire in progetti volti a promuovere la mobilità a basse o zero emissioni, anche se le autorità hanno sottolineato che tali progetti non possano sostituire una multa, ritenuta una parte essenziale del patteggiamento.

Commento:

Notizia negativa per Fca, con il titolo che ha reagito con un -7,2% venerdì a Wall Street e con un -1,3% intorno alle 10:30 a Piazza Affari.

I timori riguardano in particolare l’incertezza legata alla multa che il gruppo dovrà pagare, stimata dagli analisti tra 1,6 e 2,2 miliardi di dollari (consensus Bloomberg 0,5-1 miliardo di dollari), che secondo Mediobanca terrà il titolo sotto pressione anche nelle prossime sedute.

La banca d’affari ritiene comunque che la reazione del mercato sia stata eccessiva, opinione condivisa anche da Jefferies, data la mancanza di nuovi dettagli. L’intesa comunque non metterebbe fine all’inchiesta penale in corso, ma solo a quella civile.

Banca Akros ricorda che negli scorsi mesi l’ad di Fca Sergio Marchionne aveva dichiarato che un’eventuale multa non avrebbe impedito al gruppo il raggiungimento degli obiettivi 2018, in particolare quello di azzeramento del debito. La possibile operazione Magneti Marelli potrebbe compensare l’effetto di una sanzione in Usa, limitando così l’impatto sui target fissati per quest’anno.