Mediobanca – Cet1 oltre il 14% dopo ok Bce ai modelli interni

Con il via libera ottenuto lo scorso venerdì dalla Bce per l’adozione, a partire dal 31 marzo 2018, dei modelli interni (Airb) per la misurazione del rischio di credito sul segmento corporate, il Cet1 di Mediobanca ne ha tratto un beneficio di 140 pb, portandosi oltre il 14 per cento. Inoltre, con lo stesso provvedimento Francoforte ha approvato il piano di adozione progressiva dei modelli Airb per gli altri segmenti di business. L’utilizzo dei modelli interni riguarderà un primo portafoglio di crediti pari a 13 miliardi.

Secondo quanto riportano rumor di stampa, nei prossimi mesi l’istituto di piazzetta Cuccia farà richiesta all’Eurotower per estendere l’utilizzo dei modelli interni anche a 7 miliardi di mutui in capo alla controllata CheBanca. Infine, tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, la richiesta verrà avanzata anche per il credito al consumo e nel 2020 per il leasing, il factoring, il private banking e il credit solutions. L’obiettivo è arrivare al 2021 applicando i modelli interni a tutte le linee di business.

L’assenso ricevuto dalla Bce consentirà di ridurre i Risk Weighted Asset per 5 miliardi (attualmente il totale si attesta a 52 miliardi). Si può sostenere che il primo ok ricevuto dalla Bce per l’adozione dei modelli interni abbia in parte assorbito gli impatti sul Cet1 generati dalle recenti acquisizioni di Cairn, Ram, delle filiali di Barclays e del 50% di Banca Esperia. Un commento a parte meritano le possibili conseguenze sulla gestione della quota in Generali.

COMMENTO

Il semaforo verde all’utilizzo degli Airb ricevuto da Mediobanca potrebbe impattare anche sulle decisioni in merito alla quota del 13% di Generali, iscritta a bilancio per 3 miliardi e di cui l’Ad Alberto Nagel ha più volte annunciato l’intenzione di vendere una quota del 3% della compagnia triestina entro il 2019.

Infatti, d’ora in poi la decisione di ridurre o meno la quota nel Leone di Trieste non dovrebbe più essere direttamente legato a esigenze di vigilanza, quanto a valutazioni sul potenziale utilizzo del ricavato di un’eventuale cessione di una parte della partecipazione per finanziare la crescita (per esempio nel wealth management).

Il minore capitale da destinare a copertura delle attività ponderate per il rischio (conseguenza del via libera della Bce) potrebbe permettere di finanziare un’eventuale opportunità di crescita, senza toccare la partecipazione in Generali. Si ricorda che quest’ultima apporta circa un terzo dell’utile netto di Mediobanca.