Aprono la settimana in rosso le Borse del Vecchio Continente sulla scia dei realizzi diffusi a livello globale, con il Ftse Mib fanalino di coda con il -1,6%.
Il possibile innalzamento dei tassi d’interesse da parte della FED mantiene attorno al 2,8% il rendimento del T-Bond, facendo leggermente arretrare l’euro/dollaro in quota 1,24. In leggero calo anche i rendimenti obbligazionari europei e il petrolio, mentre rimane stabile l’oro attorno ai 1.335 dollari l’oncia.
Prosegue in scia al mercato la contrazione dell’Indice Ingegneria e Impiantistica Italia in calo del 2,5% dopo il -6,4% fatto registrare la scorsa settimana, con tutti i titoli del listino che chiudono in rosso. Sotto la parità anche il corrispondente indice europeo che segna un ribasso dell’1,4%.
Maglia nera ancora una volta per Leonardo, peggiore del Ftse Mib, che non riesce a riprendersi dopo il poco apprezzato piano industriale segnando un calo del 4,6%. Alla flessione di ieri hanno contribuito le revisioni dei rating sul titolo da parte di UBS, passata da “buy” a “neutral” con taglio del target price da 13 a 10,5 euro, e Barclays che ha rivisto il target price a 10 euro dai precedenti 12.
Ancora, non sono sufficienti i passi avanti sul fronte Fincantieri-Naval Group, dove l’ex Finmeccanica punta a non essere relegata a un ruolo di secondo piano come fornitore della nuova alleanza a favore della competitor francese Thales.
Mantenendo il focus oltralpe, Fincantieri ha comunicato di aver firmato l’accordo di compravendita per l’acquisizione dallo Stato francese del 50% di Stx France,a cui al momento del closing verrà aggiunto l’1% prestato dalla Francia. Il titolo nella giornata di ieri si è allineato al calo generale, lasciando sul terreno il 2,6%.
Infine, vendite considerevoli anche su Salini Impregilo (-2,8%) e Astaldi (-2,9%), mentre Ansaldo registra solo un calo frazionale dello 0,3 per cento.