Mercati – Europa ancora in rosso, a Milano (-2,1%) le banche contengono le perdite

Altra seduta in calo per le Borse del Vecchio Continente, mentre a Wall Street regna la volatilità, con l’indice Vix che ha toccato quota 50 punti. A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni in ribasso del 2,1% a 22.347 punti, seguito dal Ftse 100 di Londra (-2,6%), il Dax di Francoforte (-2,3%), il Cac 40 di Parigi (-2,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-2,5%). Oltreoceano gli indici americani scambiano poco sotto la parità, dopo una partenza in rosso e alcune oscillazioni in territorio positivo e negativo.

Le Piazze internazionali continuano dunque a manifestare una certa debolezza, ancora condizionate dai timori legati all’inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali. Preoccupazioni innescate dai dati americani di venerdì sul mercato del lavoro, che hanno segnalato una ripresa più rapida del previsto dell’inflazione, alimentando le prospettive di rialzi dei tassi più tempestivi rispetto alle attese.

Le aspettative di un rapido incremento del costo del denaro hanno offerto agli investitori un buon motivo per monetizzare i guadagni realizzati da inizio anno, nonostante il quadro macroeconomico incoraggiante e i risultati societari complessivamente positivi.

Lo storno dell’equity aveva consentito un recupero del comparto obbligazionario, ma al momento il rendimento del T-Bond è nuovamente in aumento al 2,75% e quello del Bund è tornato in area 69 centesimi. Il tasso sul Btp decennale si posiziona all’1,98% per cento, con uno spread nuovamente intorno ai valori di ieri a 129 punti base.

Sul Forex il dollaro risale nei confronti delle altre valute, trascinando il cambio con l’euro a quota 1,233 e quello con lo yen a 109,5. Il rafforzamento del biglietto verde riporta l’oro in area 1.330 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio flettono in attesa dei dati sulle scorte, con Wti e Brent rispettivamente a 63,8 e 67,1 dollari al barile.

Per quanto riguarda il Ftse Mib, segni rossi per quasi tutte le big del listino. Fa eccezione INTESA che chiude a +0,7% dopo l’annuncio dei risultati 2017, superiori alle attese, e dei principali target del piano, che prevede un utile di 6 miliardi e un dividendo di 4,2 miliardi nel 2021. In evidenza anche BANCO BPM (+1%) e BPER (+0,4%) mentre fra gli altri bancari UNICREDIT (-1,2%) e UBI (-1%) terminano in negativo.

Poco mossa YNAP (-0,3%), sostenuta dall’Opa lanciata qualche settimana fa da Richemont. In calo dell’1,7% TELECOM ITALIA, dopo i conti della controllata Tim Brasil con utili in aumento del 66% nel quarto trimestre 2017. Intanto, in mancanza di offerte congrue per la cessione di Persidera, Tim starebbe valutando la possibilità di far quotare in borsa la società controllata. In ribasso infine FINECO (-4,4%), nonostante i conti sopra le attese nel quarto trimestre e i dati positivi sulla raccolta gestita di inizio anno.