Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un ribasso del 2% e facendo peggio dell’omologo europeo (-0,6%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-1,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1,6%).
Continuano i realizzi sui titoli del risparmio gestito in scia a quelli sul settore creditizio, con la sola Azimut (+0,4%) che riesce a resistere alle vendite.
In lieve controtendenza Poste Italiane (+0,2%), a meno di un mese dalla presentazione del nuovo piano strategico che dovrebbe poggiarsi su almeno cinque punti cardine: l’accordo do distribuzione con Cassa Depositi e Prestiti nel risparmio postale, la partnership con Anima nell’asset management, la crescita nel settore dei pagamenti elettronici per cui è stata costituita una business unit ad hoc, il rilancio del business dei pacchi dove alcuni ipotizzano anche l’eventualità di acquisizioni e, infine, l’espansione nel comparto assicurativo danni. L’andamento è supportato anche dalla conferma dell’indicazione d’acquisto da parte di Mediobanca, Banca Akros e Banca Imi.
Forti realizzi anche su Exor (-3,3%) che segue l’andamento negativo delle principali controllate quotate.
Lieve risalita per Banca Ifis (+0,2%), dopo l’acquisto del pacchetto di maggioranza di Credifarma e del 100% di Cap.Ital.Fin.
Reggono Cerved (+0,2%) doBank sulla parità, quest’ultima anche per merito la conferma del giudizio ‘accumulate’ da parte di Banca Akros con target price a 13,5 euro.
Tra le Small Cap tentativo di rimbalzo per Banca Intermobiliare (+6,3%), dopo che la società ha smentito un possibile ricambio al vertice che sarebbe stato voluto dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor, che tuttavia è ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni per il closing e quindi non può decidere in merito.
Ok Banca Sistema (+0,9%), che beneficia anche del mantenimento della raccomandazione ‘accumulate’ da parte di Banca Akros con target price a 2,80 euro.