Un altro avvio di ottava con chiusura in rosso per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-1,1%), nonostante a metà mattinata l’indice in esame sia arrivato a guadagnare lo 0,61% sulla scia di una buona flessione dei rendimenti sui titoli di Stato europei, poi in gran parte rientrata.
In termine relativi, la performance giornaliera del paniere delle azioni italiane del settore utility e delle rinnovabili è stata comunque superiore rispetto a quella del principale indice del listino milanese, cioè al Ftse Mib (-1,6%), e sostanzialmente in linea con quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (-1,2%).
Da segnalare che nessun titolo dei 17 che compongono il Ftse Italia Servizi Pubblici ha concluso le contrattazioni di ieri con una variazione giornaliera positiva delle quotazioni. Nel segmento delle Big Cap, le azioni dei due colossi dei business regolati, cioè Terna (-0,1%) e Snam (-0,4%), sono riuscite a contenere meglio le perdite. Lettera su Italgas (-1,1%), con gli analisti di Credit Suisse che hanno aumentato il prezzo obiettivo a 5,30 euro dai precedenti 5,20, confermando il giudizio “Neutral”.
Nell’ambito delle Mid Cap, il titolo che ha registrato la migliore performance, anche se negativa, è stato Hera (-0,5%). Il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano ha raggiunto per la seconda volta consecutiva la prima posizione in Italia e la decima a livello mondiale (su oltre 6.000 società quotate) nel “Diversity and Inclusion Index” di Thomson Reuters, concernente gli investimenti diretti alla tutela della diversità e all’inclusione dell’organizzazione. Giornata borsistica da dimenticare per Ascopiave (-4,3%), che ha registrato il peggior risultato all’interno del Ftse Italia Servizi Pubblici ed è ritornato sui livelli del marzo dello scorso anno.
Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, hanno limitato le perdite il Gruppo Waste Italia (-0,4%) ed Edison (-0,4%), mentre maglia nera del segmento è stata Alerion Clean Power (-4%).