Utility – Seduta in profondo rosso per il settore (-3%), Italgas (-4%) la peggiore tra le Big

Quarta seduta consecutiva negativa per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-3%) che fin dall’apertura è stato colpito da pesanti vendite, ben superiori a quelle delle giornate precedenti sulla scia della forte debolezza di tutte le Borse mondiali. Il tentativo di recupero avviato nel pomeriggio si è poi esaurito, con il paniere dei titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari che ha finito per chiudere non lontano dai minimi dell’avvio delle contrattazioni, cioè a 26.428,6 punti. Dal massimo dello scorso 8 dicembre a 30.636,9 punti, l’indice del comparto in esame ha così perso il 13,7 per cento.

In termini relativi, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato una performance giornaliera in linea con l’indice Stoxx Europe 600 Utilities (-3%), ma peggiore rispetto a quella del principale indice del listino milanese, cioè del Ftse Mib (-2,1%) che è stato sostenuto dai bancari.

A differenza di altre volte, nella giornata di ieri l’indice dei titoli italiani del settore utility e delle rinnovabili non ha beneficiato della flessione dei rendimenti sui Titoli di stato europei, con lo yield del Btp a 10 anni in calo all’1,986% dai precedenti 2,035% e il rendimento del Bund che è scivolato allo 0,694% (0,746% nella giornata precedente).

Nel segmento Big Cap la maglia nera spetta Italgas (-4%), le cui quotazioni sono tornate sui livelli di inizio ottobre mentre nell’ambito delle società di media capitalizzazione, per la seconda giornata borsistica consecutiva Hera (-1,8%) ha registrato la migliore performance borsistica giornaliera, mentre la peggiore performance è stata portata nuovamente a casa da Ascopiave (-4,2%).

Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, solo Alerion Clean Power (+1%) e K.R. Energy (+0,3%) sono riuscite a terminare la seduta di ieri con una variazione giornaliera positiva delle quotazioni. Sostanzialmente invariati i corsi delle azioni TerniEnergia (-0,3%), con il gruppo guidato da Stefano Neri che ha versato ieri la cedola del 6,875% sul bond in scadenza nel 2019. Settimana seduta consecutiva conclusa con il segno meno davanti per Falck Renewables (-4,6%), che con lo scivolone di ieri è tornata sui livelli dello scorso 21 dicembre.