Analisi Tecnica – Poste Italiane: resiste alla pressione ribassista

Dopo aver raggiunto lo scorso 23 gennaio il massimo intraday a 6,75 euro, le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Matteo Del Fante hanno invertito la rotta, scivolando a inizio settimana fino alla media mobile a 50 sedute, attualmente in transito per 6,40 euro).

Questo supporto è stato testato per ben due volte e la sua tenuta ha consentito ai corsi delle azioni Poste Italiane di attenuare la pressione dei venditori, ritornando così rapidamente al di sopra di 6,50 euro. A questo punto la capacità di rimanere sopra questo livello potrebbe consentire un allungo in direzione di una prima resistenza statica individuabile a 6,646 euro, oltrepassata la quale ci sarebbero spazi di crescita in direzione del sopracitato massimo intraday del 23 gennaio a 6,75 euro. Una volta superato questo livello, i target rialzisti per i titoli del gruppo attivo nei servizi postali e nel risparmio gestito sono individuabili a 6,84 euro e un secondo a 6,95 euro.

L’eventuale rottura al ribasso della media mobile a 50 sedute rappresenterebbe, al contrario, per i corsi delle azioni Poste Italiane un forte segnale negativo con possibile discesa in direzione di un primo supporto statico posizionato a 6,30 euro, al di sotto del quale gli obiettivi ribassisti per il titolo in esame sono a quota 6,18 euro prima a 6,055 euro in seguito.

Da inizio 2018 la performance dei titoli di Poste Italiane è pari al 4,1%, con il target price medio sulla base dei contributi di 9 analisti rilevati da Bloomberg pari a 7,20 euro.

Prezzo di riferimento: 6,53 euro

+6,4% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 6,95 euro;

+4,7% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 6,84 euro;

+3,4% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 6,75 euro;

+1,8% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 6,646 euro;

 

-2,0% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 6,40 euro;

-3,5% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 6,30 euro;

-5,4% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 6,18 euro;

-7,3% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 6,055 euro.