Come previsto dalla nuova governance di Unicredit, il board della banca riunito sotto la presidenza di Giuseppe Vita ha presentato la lista per il nuovo consiglio di amministrazione per il triennio 2018/21 che sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea del prossimo 12 aprile.
L’elenco dei nuovi consiglieri proposti dal cda è formato da 15 persone e presenta alcuni nuovi ingressi. Confermata la proposta della nomina come presidente dell’ex ministro ed ex direttore di Bankitalia Fabrizio Saccomanni. Scontata anche la presenza di Jean Pierre Mustier come amministratore delegato.
Tra i consiglieri sono stati ricandidati l’ex manager Generali Sergio Balbinot, Cesare Bisioni, Martha Dagmar Boeckenfeld, il Ceo di Aaabar investment Mohamed Hamad Al Mehairi, l’austriaco Alexander Wolfgring e l’imprenditrice Elena Zambon.
New entry l’ex rettore della Bocconi Andrea Sironi, la fund manger di Capital Isabelle De Wismes, il direttore di Assonime Stefano Micossi, l’ex responsabile del nuovo mercato della Borsa Italiana Maria Pierdicchi, l’avvocato Giuseppe Cannizzaro ed Elisabetta Pizzini, responsabile dello sviluppo in Italia di The Floow, start up nel settore assicurativo.
Tra le assenze, oltre a Fabrizio Palenzona, che si era dimesso anticipatamente per permettere l’ingresso nel board di Saccomanni, vi è quella già annunciata dell’ex presidente Giuseppe Vita e dei due ex vice presidenti Vincenzo Calandra Buonaura e di Luca Cordero di Montezemolo che aveva già fatto uno step down a semplice consigliere. Infine, non sono stati confermati Alessandro Caltagirone, l’inglese Anthony Wyand, la polacca Henryka Bochniarz dopo la vendita delle attività nella regione, e Lucrezia Reichlin.
Unicredit fa sapere in una nota che i candidati della lista “sono stati selezionati sulla base di un articolato processo approvato dal consiglio il 6 luglio 2017 e pubblicato sul sito web di Unicredit. I criteri adottati e approvati dal consiglio per redigere la lista hanno garantito il rispetto di tutti i requisiti necessari”.
Elemento chiave del processo è stata la nomina da parte del comitato corporate governance, nomination and sustainability di una task force composta da membri del comitato stesso e della società di consulenza Spencer Stuart, incaricata di supportare la task force nel definire il profilo del candidato ideale che è stato poi sottoposto all’approvazione del consiglio di amministrazione.
La task force ha esaminato un numero significativo di potenziali candidati selezionati da Spencer Stuart, sulla base del profilo e dell’ideale composizione complessiva del consiglio. La task force ha intervistato ciascuno dei candidati ed ha presentato una short list al comitato. Infine, il cda ha esaminato la short list e ha approvato all’unanimità la lista di candidati da sottoporre alla prossima assemblea.
La lista di candidati è stata predisposta in linea con le best practice internazionali, la normativa applicabile e le linee guida della Banca Centrale Europea come definite nel ”Guide to fit and proper assessment”.
In particolare, la lista assicura complementarità in termini di esperienza e competenze professionali, riflette la natura internazionale delle attività di Unicredit e il mix di esperienze italiane e non italiane è ben bilanciato, è allineata alle best practice internazionali in termini di indipendenza del cda, che rappresentano quasi il 90% dell’intero elenco, in modo da garantire una composizione ideale dei comitati consiliari.
Per quanto riguarda l’esperienza professionale specifica, comprende persone che possiedono due o più delle aree di competenza richieste, come Banking Business, Banking Governance, Risk and Control, Legal and Regulatory, Strategic Planning, Accounting and Audit, Financial and International Markets.
Infine, con l’obiettivo di garantire un costruttivo e dinamico consiglio di amministrazione, gli individui selezionati esprimono qualità personali essenziali per il ruolo di amministratore di Unicredit. Tra le caratteristiche fondamentali sono presenti: la capacità di gestire le complessità e di costruire relazioni a tutti i livelli, l’autonomia di pensiero, il rispetto delle diversità di ruolo del consiglio e del management, l’integrità e la volontà di investire tempo ed energia nel proprio compito.























